Buona Roma, modesta Inter. Dico del gioco e il pari finale, senza gol e senza emozioni clamorose, ribadisce il concetto. Fonseca ha dato una buona lezione di football al suo collega più illustre e carico di onori, l’Inter è stata testarda e anche ignorante nel ripetere le stesse giocate alla ricerca delle due punte bloccate da Mancini e Smalling, energici entrambi a parte qualche incertezza del nostro ragazzo alle prese con il toro Lautaro.

Centrocampo nettamente a favore dei romanisti, super Diawara, buono Veretout, impalpabile Pellegrini mentre Mhkitaryan ha avuto un calo pesante per poi riprendersi a differenza di Perotti in riserva di carburante. Zaniolo ha fatto Figaro, di qua e di là, sbattendosi in avanti, in  mezzo al campo e in avanti ma troppo solo contro il muro dei tre interisti. Nessuna parata di Handanovic due interventi forti di Mirante su Lukaku e Vecino, per il resto roba piccola, molto fumo e poco arroso, buona la prestazione di Calvarese che an che nei casi dubbi non ha fatto ricorso al Var, forse dopo le ultime baggianate e perdite di tempo. La Roma torna a casa con la coscienza pulita, viste le premesse, le assenze e la forza dell’avversario.

L’Inter non è andata oltre se stessa, nel senso che non offre ancora una immagine di potenza. Contro il Barcellona dovrà tirare fuori altre vitamine. Conte, molto agitato su due situazioni dubbie in area romanista, dovrebbe riflettere sulla qualità del gioco dei suoi, una specie di mousse, frulla frulla non c’è nulla.

Tony Damascelli