Il 26 dicembre del 2018, contro il Sassuolo, ha segnato il suo primo gol in serie A.

Il 20 dicembre del 2019, a Firenze, ha segnato l’ultimo gol della stagione giallorossa.

Non c’è dubbio che il protagonista inaspettato del 2019, e il riferimento non è solo alla Roma ma all’intera serie A, sia stato il romanista Zaniolo.

Spetta a lui l’Oscar della più strepitosa ascesa nel corso dell’anno, con qualche gol a scandire – soprattutto – una crescita straordinaria nella quotazione, nel rendimento, anzi nella costanza di rendimento.

Già, perché quello che colpisce nella sua rapida maturazione è anche nella capacità di avere molti alti e – forse solo nell’ultimo scorcio del campionato scorso – alcuni bassi.

Per il resto Zaniolo è stato impressionante nella sua capacità di abbinare tecnica e forza, qualità e capacità atletica. Il suo marchio di fabbrica è adesso in quel modo prepotente di affrontare l’avversario, proteggendosi, per poi andare in profondità con  il pallone incollato al piede.

Il gol, i gol, sono solo il completamento di un lavoro che lo ha visto – come detto – in crescita continua. Zaniolo ha venti anni, è bene ricordarlo sempre, e una sola stagione da primattore alle spalle: eppure si muove con la freddezza di un veterano, la determinazione di uno che in serie A sta da anni.

Insomma, il 2019 è stato l’anno della sua affermazione.

In attesa di un 2020 in cui si presenta come un pilastro non solo della Roma ma anche di una Nazionale che va incontro all’Europeo con un entusiasmo negli ultimi tempi sconosciuto.

Alessandro Vocalelli


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