-“Calciopoli? Questo argomento mi annoia
-“Agnelli è un Giovin signore. Mi dispiace annoiarlo“.
Il Derby d’Italia si può riassumere un po’ in questo dialogo a distanza tra Massimo Moratti e Andrea Agnelli. Juve e Inter se le danno da sempre di santa ragione, in campo e fuori, e il pepe delle questioni giudiziarie che ogni volta, nella settimana nel derby d’Italia torna in campo non c’è in nessun’altra partita.

E’ anche un po’ diventata una consuetudine giornalistica, quella di chiedere effettivamente quanti scudetti si possono contare nella bacheca della Juventus e, di riflesso, in quella dell’Inter. Accade ogni volta in cui una casacca nerazzurra diventa bianconera e viceversa, è successo a Lucio nel 2012, innumerevoli volte hanno posto la questione a Moratti o a Javier Zanetti, ma il grande interrogativo non ancora giunto ad Antonio Conte.

Proprio lui che ha da sempre sposato la causa bianconera, lui che in quel famoso 5 maggio 2002 è esploso ai microfoni dopo la vittoria dello scudetto, mentre non molto distante Ronaldo Luís Nazário de Lima si disperava in panchina.
Difficile dire cosa ne pensi ora, ma soprattutto non facile chiederlo in settimana all’ex condottiero della Juventus, ora uomo immagine nerazzurro. Chissà se giovedì nella conferenza pre-derby d’Italia qualcuno porrà a Conte il grande interrogativo: “Quanti sono gli scudetti della Juve?

Tony Damascelli

Credo che è una domanda che giovedì verrà fatta a Conte, quella sugli scudetti della Juve e posso anche prevederne la risposta. Conte è uno e “bino”, quando vinse lo scudetto a Udine venne fuori parlando contro i “rosiconi” (chiaramente riferito all’Inter) poi disse una frase molto infelice quando era ancora alla Juventus sulla squadra bianconera del 2006: “Della Juve di quegli anni ricordo solo il ritiro degli scudetti, non il gioco”. Non è un modo molto gentile di parlare di un passato che comunque lo ha riguardato e lo riguarderà.
Penso che cercherà di sfuggire a questa domanda, perché non è sincero al 100%. Lui ha una sincerità di repertorio, ma non è sincero completamente, l’ho conosciuto bene. Ovviamente chiarisco il rispetto che ho per il Conte professionista: se fossi un presidente investirei al volo su di lui.

Alessandro Vocalelli

E’ un ragionamento giusto perché a fronte di una non-risposta che farebbe comunque discutere mi viene ora in mente che questa domanda non gli è stata mai fatta. Non so il perché, forse non si vogliono rompere certi equilibri che ci sono in conferenza.
Lo stesso ragionamento varrebbe per Marotta, che ha fatto tanto per la Juventus ma la differenza tra lui e Conte è che il dg non ne è stato il capitano e poi il condottiero. Sono davvero curioso di vedere se a Conte stavolta verrà posta la domanda sugli scudetti della Juve.


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