10) Pia Balotelli
Meravigliosa creatura. Immagine rasserenante, che dovrebbe addolcire qualunque animo in cui alberghi un barlume di tenerezza. Chissà che non abbia anche una funzione rigenerante per il papà, che forse non casualmente in questo momento della propria vita e della propria carriera ha scelto di presentarsi con lei in braccio allo stadio San Paolo.

9) Liverpool
Rullo compressore, per la sequela dei successi di fila in Premier League, vale a dire il torneo nazionale più glamour, più ricco e più blasonato al mondo, di conseguenza anche il più difficile. Da ogni statistica settoriale, emerge la caratura del gioco e la qualità degli uomini di Jurgen Klopp, che se appare sempre sorridente e gioviale ne ha ben donde. 

8) Cristiano Ronaldo
Contro la Spal va in gol con la conclusione che possiamo definire più episodica e rocambolesca; il resto della gara lo trascorre sciorinando, tanto in fase di conclusione quanto in fase di rifinitura, il meglio del suo repertorio. Sabato nella fattispecie, si è trovato davanti un Berisha in stato di grazia, altrimenti allo Stadium avrebbero fornito ogni spettatore di un pallottoliere.

7) Frank Ribery
Conviene guadare la palla o guardargli le gambe, quando ti punta facendo presagire il dribbling? Mentre indugi nel prendere la decisione, lui l’avrà trasformata in quella sbagliata.

6) L’abbraccio Immobile – Inzaghi
Spontaneo, voluto, cercato, esibito. Apprezzato in primis dal tecnico, poi dal pubblico dell’Olimpico, quando l’andamento di Lazio – Genoa aveva già virato verso la festa in famiglia.

5) Il derby di Madrid
Quando le emozioni più intense scaturiscono dagli scazzi tra El Cholo Simeone e quel simpaticone di Sergio Ramos, vuol dire che la partita è quantomeno bloccata. È la sintomatologia agonistica dei derby a ogni latitudine, compresa quella del gazpacho e del Pata Negra.

4) Sassuolo
Undici gol messi a segno, dodici subiti. La mancanza di equilibri rischia di tradursi in un precipizio di classifica, la quale fino a ora si è conservata decorosa. 

3) Mateo Musacchio
Prima è autore di un’entrata con piede a martello con la quale sembra voler asportare la  rotula di Ribery senza anestesia, poi si meraviglia come un’educanda davanti al cartellino rosso.

2) I cori bresciani contro Pjanic
Chiudere, punire, vietare. Dispiace se ci rimettono centinaia di abbonati civili della curva delle Romdinelle, ma certa gente capisce, ammesso che capisca, soltanto il linguaggio delle sanzioni.

1) Milan
Non è il naufragar di Leopardi, perché in questo caso non c’è nulla di dolce. Di infinito, invece, sembra esserci soltanto il travaglio post-berlusconiano dei rossoneri. 

Paolo Marcacci


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