Proseguono i dubbi – e le polemiche – sulle strategie proposte dal governo giallorosso per la lotta all’evasione fiscale. Tra tutte l’idea di tassare e limitare il denaro contante, così da incentivare l’uso della moneta elettronica.

Cosa ne pensa di queste strategie l’inventore dei minibot? Francesco Vergovich e il giornalista Antonello Angelini lo hanno intervistato.

Ecco cosa ha detto l’Onorevole Claudio Borghi Aquilini (Lega), Presidente della Commissione Bilancio della Camera.

Dei minibot dicevano che era lo strumento per uscire dall’euro. Io direi a questi signori che stanno facendo di tutto per abolire il contante che se qualcuno volesse veramente cambiare moneta il fatto che tutti abbiano una carta di credito gli facilita il lavoro. Se tutti hanno una moneta elettronica basta schiacciare un bottone e il giorno dopo si paga in rupie, yen senza problemi.

I minibot erano un’idea secondo me buona per mettere più soldi in tasca dei cittadini. Limitare il contante è semplicemente un fastidio in più che si vuol mettere a chi vuole essere in regola. Perché se io sono uno che è in regola mi trovo degli impicci in più, se io non sono in regola semplicemente me ne frego dei limiti. Se non li rispettavo prima perché li devo rispettare dopo?

Mettere dei limiti è sempre un aggravio per il cittadino onesto”.

I minibot erano meglio della tassa sul contante ► Claudio Borghi (Lega)


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