Non più tardi di due giorni fa è stato protagonista di un’accesa diatriba, consumata via Twitter, con il ministro Franceschini a proposito del rischio di aumento dell’Iva.

E oggi Luigi Marattin, economista e vicecapogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati, è intervenuto ai nostri microfoni, toccando vari argomenti, dalle proposte che il partito di Matteo Renzi presenterà alla Leopolda all’aumento dell’Iva.

Ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

“Ecco le proposte di Italia Viva” ► Intervista a Luigi Marattin

Per non far scattare l’aumento dell’Iva, bisogna trovare 23 miliardi di euro. E, con le risorse rimaste, dobbiamo fare qualche provvedimento qualificativo“.

Alla Leopolda lanceremo due grandi idee: uno è il piano di investimenti verdi, del quale si parla tanto anche un po’ a sproposito, e il pacchetto di politiche per la famiglia“.

In merito alla decisione di quanto dare vita a questa nuova forza politica guidata da Matteo Renzi “se l’avessimo fatto prima della nascita del governo Conte, avrebbero detto che era solo per ottenere più posti nel Governo. Se l’avessimo fatto invece tra un anno, avrebbero detto che questo è l’atto d’inizio della fine del governo Conte. Se non si poteva, quindi, fare né prima né dopo, l’unico momento utile era poche ore dopo il giuramento del Governo. Un atto che serviva a rafforzare il governo Conte“.

Luca Lotti invece, fedelissimo di Matteo Renzi che è rimasto nelle fila del Pd, “ha legittimamente deciso di rimanere nel PD, perché è convinto che quelle idee possano tornare ad essere maggioritarie nel PD“.

Scissione PD, Iva, abbassamento salari, tasse: Luigi Marattin risponde

Abbassare i salari non è né di destra né di sinistra. Se devo sbandierare uno slogan dico ‘salari più alti per tutti’. Ma se devo far funzionare il sistema economico, dico che si devono migliorare le condizioni di lavoro, quelle economiche e, di conseguenza, i salari”.

In merito alla scissione dal Pd “non credo che gli orientamenti elettorali siano così cristallizzati. Viviamo in tempi in cui, da un’elezione all’altra, volano 25% da una parte all’altra. In secondo luogo, non si fanno partiti per ottenere delle percentuali: si fanno partiti per dare agli elettori delle scelte chiare. Non credo, quindi, che ci fermeremo al 4%“.

Dico che se nel 2021 si fa una riforma dell’Irpef forte per abbassare le tasse sul lavoro a chi lavora, poi sull’Iva si può ragionare. Si mettono sul piatto le cose sostanziose, in modo che poi il conto per il cittadino sia comunque positivo. Dobbiamo toglierci questo macigno che ci portiamo dietro dal governo Berlusconi“.

Più che continuare a ricevere parlamentari, Italia Viva è un progetto politico che andare fuori dal Parlamento, in mezzo alla gente“.


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