In questi giorni il Parlamento Europeo ha approvato una curiosa risoluzione che equipara il nazismo al comunismo. Si tratta di una risoluzione dai risvolti assolutamente paradossali.

In primo luogo in ragione del fatto che nel 2014 l’Unione Europea ha appoggiato forze apertamente neonaziste, alludo a Svoboda, che in Ucraina gestisce un colpo di Stato chiamato “Rivoluzione colorata” il cui unico obiettivo è destabilizzare la Russia putiniana.

In quell’occasione Putin fu l’unico antifascista, mentre invece l’Unione Europea e gli Stati Uniti appoggiarono in pieno i neonazisti.

Ma il paradosso di questa recente risoluzione dell’Unione Europea è anche un altro, se si considera apertamente che l’UE condanna il nazismo e insieme condanna i sovietici e il comunismo che sono stati la ragione della liberazione dell’Europa dai nazismi.
Si legge nella risoluzione che “l’integrazione Europea è stata una risposta all’espansione dei regimi comunisti totalitari e antidemocratici nell’Europa centrale e orientale“. In sostanza l’obiettivo dell’Unione Europea era apertamente quello di contrastare da subito l’Unione Sovietica, ma soprattutto – aggiungiamo noi – quello di garantire il trionfo del capitalismo occidentale e identificarlo con la democrazia.

Non stupisce quindi che le forze che hanno trionfato con l’UE siano quelle del liberismo economico, ossia quelle della classe dominante che si sono unite per continuare a sottomettere i lavoratori, quindi i dominati.

Del resto l’obiettivo di questa equiparazione tra nazismo e comunismo è fin troppo chiaro: innanzitutto si vuole demonizzare ogni realtà possibile che non sia liberale in politica e liberista in economia. Ogni realtà che non abbia questi requisiti viene quindi etichettata come nazista, comunista o rossobruna.

Si mira quindi in astratto a colpire il comunismo che non c’è più e in concreto qualsiasi tentativo del socialismo di controllare l’economia di mercato.

Una volta di più l’Unione Europea (progetto criminale della classe dominante) merita di essere rovesciata in nome del socialismo e della democrazia.

RadioAttività, la pillola del giorno con Diego Fusaro.


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