In realtà, nonostante un buon finale di primo tempo rossonero, il derby è stato sempre nelle mani, nei piedi e nella testa dell’Inter. Per dire: il migliore del Milan è stato Donnarumma.

L’Inter ritorna il gigante tutto forza e fisico del quattro a zero sul Lecce. Dimenticate le tre incerte prove successive. Ha aggredito la partita, come le squadre di Conte sanno fare. Tre occasioni da gol. Ha preso fiato e si è fatto sentire il Milan, con due palle gol. La ripresa tutta nerazzurra: prima Brozovic deviato e poi Lukaku, che ha scalato una montagna per colpire di testa. Più due legni.

Il Milan si è presentato con Leao a sinistra, Suso quasi centravanti e Piatek a destra. Fuori inizialmente anche Paquetà. Dubbi e interrogativi, ma siamo certi che con altri giocatori le cose sarebbero andate diversamente? Forse sì, forse no. Di sicuro adesso si trova sotto processo anche Giampaolo, presentato come quel messia che non è mai stato.

Il Milan può anche sembrare carino, ma ha la solidità di una nuvola. L’opposto dell’Inter, ancora a punteggio pieno.

Roberto Renga