Un pareggio. Era nel pronostico. Ma non così, dopo essere stata in vantaggio due volte. La Juventus viene via dalla Spagna con la coscienza pulita, ha giocato una fetta di grande partita, ha trovato le vitamine che erano assenti a Firenze, ha espresso un football di potenza e creatività, ha messo al muro l’Atletico, negando qualunque idea a Joao Felix e Diego Costa, poi ha concesso due gol su palla ferma, dicesi anche inattiva, ribadendo un vizietto già apparso contro il Napoli.

Su questo Sarri deve lavorare e duramente, perché si potrebbe anche marcare a uomo vista la fase di rodaggio della terza linea, con gli innesti di De Ligt e di Danilo. I gol di Savic ed Herrera sono colpi al fegato ma paradossalmente consentono alla Juventus di avere maggiore fiducia sulla propria potenzialità. La scelta di Cuadrado, vispo, reattivo e goleador al posto del bluff Bernardeschi è stata premiata, buono Higuain, eccellente Ronaldo che ha sputato sangue e bile. Benissimo il binario Alex Sandro Matuidi, mentre il primo tempo dei centrocampisti è stao molle, poi si è ripreso anche se Bentancur, inserito al posto di un intelligente Khedira, ha commesso due errori gravi che hanno portato ai due gol.

Un pareggio che profuma e non odora, Madrid conquista un punto per la dignità, il Real le ha prese duramente a Parigi e già si parla e si scrive di Zidane sull’orlo di una crisi di nervi.

Tony Damascelli