C’è già – anche giustamente – chi discute dei sei punti che dividono Inter e Napoli.

Tanti, sicuramente troppi secondo le previsioni e le analisi della vigilia. Ma, come dice giustamente Ancelotti, la situazione va analizzata senza far scattare preoccupazioni che farebbero soltanto male, riempiendo la testa di pensieri.

Si discute molto su qual è la differenza tra Inter e Napoli.

Secondo alcuni è nel carattere dei due allenatori: uno, Conte, che non molla niente; l’altro, Ancelotti, più riflessivo e meno martellante.

C’è chi pensa, anche giustamente, che la differenza sia tutta nelle caratteristiche dei giocatori: più pratici quelli dell’Inter, più fantasiosi quelli del Napoli.

Di sicuro la differenza è nelle aspettative che sembrano generare le due squadre.

Dall’Inter ti aspetti una corsa sempre stressata, fatta di continuità, in cui sono pochi, pochissimi, i passi falsi. In attesa di qualche acuto eccezionale, magari in Champions. Dal Napoli, al contrario, ti aspetti partite memorabili come quella con il Liverpool ma hai anche l’impressione che l’inciampo possa arrivare da un momento all’altro.

Questione, come detto, di caratteristiche. Ma forse anche di scelte.

L’Inter, nella sua campagna acquisti, ha puntato su giocatori già collaudati alle battaglie e in questo senso Godin è l’esempio migliore. Il Napoli, insieme a qualche certezza, ha continuato nella sua strada di valorizzazione dei giovanissimi: Elmas è l’esempio più evidente.

Tutto questo però non deve far credere che una squadra sia già pronta per lottare per lo scudetto, ed è vero nel caso dell’Inter, e l’altra  no: perché anche il Napoli malgrado i sei punti è pienamente in corsa per dar fastidio al Juve e Inter.

Non è ancora il momento, pur apprezzando la partenza fulminante di Conte, di pensare che il campionato abbia ancora indirizzato le proprie scelte.

Alessandro Vocalelli


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