Conte contro il Psg vince ai rigori, dopo aver perso nello stesso modo con la Juve. Vincere, in qualunque modo, aiuta e, conoscendolo, andiamo sul sicuro: il tecnico sarà felice. Magari se la prenderà con Candreva, il cui cucchiaio è finito sulla traversa.
La partita era finita sull’uno a uno, un risultato giusto. Non calcio spettacolare, ma tatticamente interessante. In particolare per i due volti mostrati dalla squadra italiana.

Nel primo tempo un’ottima organizzazione difensiva, con cinque giocatori in linea. Conte, partendo da questa base, ha cercato il contropiede, trovandolo anche. Il gol parigino è caduto dalle nuvole. Più casuale non si può. Rivisto il bimbo Esposito: promettente è poco. Da tenere come quarto attaccante.

Nella ripresa, sotto di un gol, Conte ha cambiato tattica: Inter avanti. Anche pericolosamente. E contropiede del Psg. Inter via via più stanca, vittima di un pressing fuori stagione. Dentro l’attesissimo Godin e Longo. È stato quest’ultimo a segnare il gol del pari.

Roberto Renga