Si torna a parlare dell‘omicidio di Marco Vannini, il ventiduenne ucciso nella notte del 17 maggio del 2015, mentre si trovava a casa della sua fidanzata Martina a Ladispoli. Ieri, nello speciale di “Storie Maledette” condotto da Franca Leosini, è andata in onda parte dell’intervista ad Antonio Ciontoli, padre della ragazza del Vannini e condannato a 5 anni di reclusione per aver sparato il colpo di pistola che è risultato fatale al ragazzo.

A commentare, durante la diretta di “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich, quanto affermato da Ciontoli sul piccolo schermo e la sua richiesta di perdono ai genitori di Marco Vannini è stato il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci.

Ora ci aspettiamo, al di là dell’aspetto morale, vada avanti la giustizia. La sentenza di secondo grado è stata una sentenza incomprensibile e tutti si augurano che la Cassazione ribalti il giudizio. C’è quest’idea che la giustizia debba sostituire il sentimento di vendetta” ha affermato Pascucci. La vendetta in relazione a quest’episodio di cronaca è, come ha sottolineato poi il sindaco di Cerveteri, una “cosa terribile, e nessuno l’ha mai chiesta. I genitori di Marco Vannini sono persone così perbene, sempre moderate nelle loro espressioni, però la giustizia deve essere commisurata al reato che uno commette“.

Se noi pensiamo che un ragazzo di 20 anni viene ucciso, viene impedito che possa salvarsi, e poi il reo confesso abbia una condanna a cinque anni, ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non torna nel nostro sistema giudiziario. Abbiamo il dovere, soprattutto noi che siamo le istituzioni, di metterlo in discussione, perché lo vediamo fare tutti i giorni dai nostri governanti nazionali, a maggior ragione lo dobbiamo fare noi che difendiamo le nostre comunità” ha affermato Alessio Pascucci, tirando così le fila del discorso e concludendo il proprio intervento.