La rivista inglese FourFourTwo ha stilato la lista delle 20 squadre Cult del calcio mondiale. Al suo interno ci sono squadre che per vari motivi, non legati solo alle vittorie, hanno fatto la storia di questo sport. Si passa dal Deportivo la Coruna di Tristàn e Valeròn ai New York Cosmos di Pelè e Chinaglia, dal Middlesbrough che aveva Ravanelli di punta, al Borussia Mönchengladbach del ’70 guidato a centrocampo da Guenter Netzer . In questa particolare lista ci sono tre squadre italiane che gli inglesi definiscono “cult” per il calcio mondiale. Ecco l’ultima delle italiane presenti in lista: il Napoli di Diego Armando Maradona.

NAPOLI (1984-91)

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Questa storia inizia quando il Presidente Ferlaino con 13 miliardi di lire acquista dal Barcellona quello che per molti rimane il calciatore più forte della storia: Diego Armando Maradona. Eppure le cose non iniziano alla grande, il Napoli nella prima stagione con il 10 per eccellenza in campo non riesce a fare meglio di un ottavo posto e una prematura eliminazione in Coppa Italia. Nell’estate successiva arrivano tra gli altri Salvatore Bagni dal Perugia e Bruno Giordano dalla Lazio. I nuovo acquisti permettono al Napoli di raggiungere il terzo posto e affermarsi come realtà di vertice in Serie A.

Foto del Napoli di Maradona Careca e Giordano
Foto del Napoli di Maradona, Careca e Giordano

L’anno successivo è quello della consacrazione. Carnevale arriva a completare il reparto d’attacco e Ciro Ferrara gioca la sua prima stagione da Titolare. Il Napoli vince il suo primo scudetto dopo una cavalcata senza sosta. L’aritmetico trionfo per la squadra guidata da Ottavio Bianchi arriva con un pareggio in casa contro la Fiorentina, con un giovane Roberto Baggio che segnava il suo primo gol in Serie A. Lo Scudetto scende dal cielo all’interno del San Paolo portato da un paracadutista. L’inizio di una festa che non si sarebbe fermata per molto molto tempo.

L’anno successivo infatti il Napoli non ebbe difficoltà a conseguire il titolo di campione d’inverno, salvo poi cedere in primavera per essere rimontata e superata dal Milan di Sacchi che si laureò Campione. La delusione fu cocente, anche perché nello stesso anno sia la Coppa Italia ma soprattutto la prima esperienza in Champions si erano chiuse male. In Europa al primo turno l’abbinamento non agevole con il Real Madrid aveva portato a due sconfitte e ad una eliminazione mai in discussione.

L’arrivo di Careca non era bastato a portare a casa nemmeno un trofeo.

Anche l’anno successivo porta un secondo posto, con lo Scudetto che si sposta dalla parte nerazzurra di Milano, quella di Serena, Matthaus e Trapattoni in panchina. Ma le gioie quell’anno arrivano dall’Europa. Una competizione che solo una volta vede tremare gli azzurri, nei quarti di finale quando all’andata la partita finì 2 a 0 per i “nemici” della Juventus. Il 3 a 0 del ritorno è una delle partite che i tifosi partenopei porteranno sempre nel cuore. Il Napoli elimina poi in semifinale il Bayern Monaco e in finale porta a casa il trofeo grazie alla differenza reti, in quanto il saldo finale delle due sfide si chiude con il punteggio di 3 a 3.

Una squadra pur così piena di talenti ancora una volta si era dovuta accontentare della seconda piazza in campionato. E allora ancora una volta il presidente Ferlaino mette mano al portafogli per portare a Napoli Massimo Mauro, Marco Baroni e Gianfranco Zola. Il Napoli così non ha problemi a portare a casa il secondo scudetto della sua storia in una stagione dominata dall’inizio alla fine.

Questa storia si chiude il 17 marzo 1991. Dopo un Napoli-Bari 1 a 0 gol di Zola. Maradona viene trovato positivo alla cocaina nei controlli effettuati a fine partita. E’ la fine di Diego Armando Maradona e del Napoli più forte di sempre, di un’avventura durata 7 anni che sarà sempre nelle vene di tutti i nati all’ombra del Vesuvio.

Marco Napoleoni

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