Raggrupparle è facile, fare una classifica è praticamente impossibile.
Il calcio ha visto grandi gesta di campioni straordinari, ma le rovesciate sono di pochi. Appartengono a quei calciatori d’élite che hanno la ginga nelle vene.
Come Pelé, principale testimonial del passo base della capoeira (la ginga appunto) dio brasiliano del calcio che per primo l’ha resa una consuetudine delle leggende.
E’ lui il suo inventore e promulgatore, noi italiani l’abbiamo capita bene, o non conosceremmo praticamente al pari del tricolore il famoso fermo immagine della Panini.

Ritrae Parola Carlo, non una mezza punta né un attaccante, ma un difensore, e in tal senso nessun ruolo poteva incarnare in modo migliore lo spirito italiano, pragmatico ma anche in grado di dar spettacolo. Tecnicamente si tratta di una mezza rovesciata, ma la fenomenologia e i tecnicismi del gesto non c’è bisogno di spiegarli, proprio per i motivi sopracitati.
La famosa “sforbiciata”, non più chiamata così per non confondersi con la “bicicletta”, ha affascinato praticamente chiunque nel tempo ed è stata eseguita da diversi tipi di calciatori: da chi ne ha fatto la propria ragione di vita, come Pelé, a quelli versatili e più occasionali, come Djorkaeff, giungendo a chi arriva a prendere il pallone, a qualsiasi altezza e con qualunque velocità, come Ibra, che in proposito proprio ieri sera ci ha rinfrescato la memoria.

Stop di petto e giù di collo, la “classica“, come la chiamerebbero in molti, ma c’è anche la mezza, o quella in sforbiciata: ce ne sono praticamente di tutti i gusti, in tutte le epoche, sebbene praticamente nessuno sia in grado di dare un parere oggettivo riguardo quale sia quella magistrale, la più bella in assoluto, “La Rovesciata” con la ‘R’ maiuscola. Ecco una serie di candidate papabili.

Dinho ne fa una della sue

Una delle tante specialità della casa, una delle gesta più normali di Dinho, e questo è tutto dire. Il gol contro il Villareal potrebbe essere la famosa Rovesciata con la ‘R’. Stop di petto e tiro: una magia che il fenomeno ex Barça e Milan – tra le altre – riproporrà anche col Flamengo, quando sarà più compassato di età ma non altrettanto di piedi.

Ibra VS Inghilterra: magia da 30 metri

La FIFA lo ha premiato come miglior gol del 2012, ma questo tipo di attributo è quasi un insulto se si considera che il gol di Zlatan Ibrahimovic contro l’Inghilterra è uno dei più belli di sempre: una vera magia, un’invenzione aristotelica da trenta metri che solo lui, con la stazza della sua gamba e con gli allenamenti di Taekwondo alle spalle, poteva realizzare.

La rovesciata che lo stadium ha amato/odiato

https://youtu.be/a7I9fOwOrc4

Il gol che ha fatto innamorare: non solo CR7 e la Juve ma tutti gli amanti del calcio e della rovesciata. Nessuno stop, coordinazione massima, un gesto atletico perfetto che, combinati, hanno fatto rientrare di diritto Cristiano Ronaldo tra i massimi esperti di tutti i tempi.

Rooney: come entrare nella storia

L’unica rovesciata che manda più in estasi i fotografi che i tifosi, se poi la realizzi nel derby di Manchester i libri di storia possono solo accompagnare. Siamo al 78esimo di United-City, un derby vero: lo United di Ferguson è una corazzata della Premier ma il City grazie ai nuovi proprietari è una squadra vera. Ciò non è bastato a far sì che i due centrali marcassero bene Wayne Rooney, troppo larghi entrambi, ma se pensiamo che hanno consentito questo gol, possiamo dedurre anche che la loro marcatura mediocre ha decisamente fatto bene al calcio.

La rovesciata più bella?

Di gol spettacolari Marco Van Basten ne ha realizzati da vendere al Milan, ma forse il suo più bello resta questa meravigliosa sforbiciata coni la maglia dell’Ajax: un gol, quello contro il Den Bosch, che spesso viene etichettato come la miglior rovesciata di sempre. Difficilissimo dar torto a chi lo sostiene, per mettere d’accordo tutti la inseriamo senza alcun dubbio in questa lista.

… Ed è doppietta di Rivaldo

Quando pensi “Rivaldo” la seconda cosa che ti prefiguri è questa meravigliosa rovesciata contro il Villareal. Palla colpita benissimo da quasi diciotto metri, doppietta e piazzamento Champions raggiunto. Era senza dubbio la sua serata.

La mezza di Djorkaeff

Una mezza che è entrata nella storia non solo per l’esecuzione magistrale, ma anche per la posizione defilatissima con cui lo straordinario centrocampista francese dell’Inter trafisse la Roma in quel freddo 5 gennaio. Un gol che conoscono anche i millennials, un gesto che probabilmente troverete nel vocabolario sotto la dicitura “mezza rovesciata”.

La rovesciata difficilissima di Fonseca

Un gol che rientra di diritto non solo nella storia rossoblù, per la sua incredibile attinenza con quello segnato da Riva nel ’70, ma anche tra le rovesciate più belle e fortuite di sempre. Un gesto quasi scomposto, non perché il buon Daniel Fonseca generalmente non ne fosse capace, ma perché colpire la palla di sinistro in rovesciata quando si è mancini di piede non è affatto facile: risultato, una traiettoria imprendibile per il portiere.