Padre Konrad Krajewski è un cardinale alla dirette dipendenze di Papa Francesco. Padre Konrad però oltre a essere elemosiniere del Papa è anche un ex elettricista che ieri si è calato in un tombino per raggiungere la centralina elettrica di uno stabile occupato. Siamo a Roma, in via Santa Croce in Gerusalemme, e l’elettricità è stata riattaccata al palazzo che dal 2013 è occupato dallo Spin Time Labs, un centro culturale polifunzionale. E’ abitato da 450 persone, tra cui circa 100 bambini, e prima dell’intervento di Padre Konrad era senza luce e acqua calda da lunedì 6 maggio. Il motivo è un debito di bollette che ammonta a 300 mila euro.

La nostra Luigia Luciani si è recata sul posto. Dall’assemblea pubblica, proprio nello stabile di via Santa Croce in Gerusalemme, le interviste e i video-reportage.

Andrea Alzetta, attivista e fondatore di Action

Il fondatore dell’associazione Action, che si è fatta carico dell’occupazione, parla del gesto di Padre Konrad: “Ha avuto il coraggio di sporcarsi le mani, metterci la faccia e risolvere un problema. Disobbedienza? E’ obbediente al suo credo e dovrebbe farlo anche la politica”. Sulla questione debito poi aggiunge: “Noi vogliamo pagare, da 6 anni chiediamo di intestarci le bollette, ma non c’è nessuna risposta”. Un’azione che se andasse in porto riconoscerebbe legalmente l’occupazione.

Le storie – Sabina Aristarco: “Siamo invisibili, ma diamo fastidio”

Enfisema polmonare e un problema al cuore dovuto allo sforzo per respirare. Sabina è una delle 450 persone che vive nello stabile occupato e le condizioni del suo alloggio non sono certamente adatte alla sua situazione. “Occupare un palazzo è l’ultima spiaggia. Ogni nucleo che sta qua ha un dramma alle spalle”.

L’intervista a Claudio Marincola, giornalista dell’Huffington Post

300 mila euro, un debito molto alto quello che ha portato a privare dei servizi essenziali ben 450 persone. Persone in stato di necessità, ma anche attività commerciali: da un lato l’umano, dall’altro la legalità e la giustizia. Una situazione controversa che Claudio Marincola, giornalista che ha seguito da vicino la vicenda, ha commentato così: “Dal punto di vista umanitario il gesto dell’elemosiniere è irreprensibile – parlando occupazione però aggiunge – emergenza abitativa? Che emergenza è un’emergenza che si trascina da tutti questi anni? E’ dovuta intervenire la chiesa, speriamo di aver toccato il fondo”.

Le storie – Pietro, 21 anni: “Non è solo un’occupazione, è un cantiere di rigenerazione urbana”

7 piani, 450 persone, 18 etnie diverse: “Spin Time è un cantiere di rigenerazione urbana – spiega il 21 enne – è un intendere lo spazio in maniera diversa. Non si tratta solo di un’occupazione abitativa”.

L’intervista a Marco Pasqua, giornalista de Il Messaggero

Non solo un palazzo di persone che vivono lì per bisogno, ma anche movida, vendita di alcolici e spaccio di droga, quella che Marco Pasqua ha chiamato “la costola ludica del seminterrato”. Venerdì e sabato discoteca abusiva in grado di organizzare eventi anche con 700 persone. Quasi tutti con ingresso a pagamento e senza uscite di emergenza. “E’ una bomba ad orologeria – commenta il giornalista – e i soldi? Loro dicono che vengono investiti. Non pagano le bollette, non pagano la proprietà dello stabile, dove possono essere investiti? Nelle scorse settimane ci sarebbe stata una trattativa per saldare il debito, gli occupanti avrebbero detto di avere 100 mila euro. Questo è un dato”.

Il collegamento con Paolo Cericola, inviato di Radio Radio

I retroscena a telecamere spente di via Santa Croce in Gerusalemme: “Se ne parla soltanto adesso – racconta Paolo Cericola che vive nella zona – ma è dal 2013 che si vive in questa situazione”. Scarico dei rifiuti in mezzo alla strada, degrado e problemi di sicurezza: “Mia moglie con il cane passava da quelle parti e un soggetto l’ha presa a calci”.

L’intervista al Magistrato, il Dott. Carlo Nordio

“In uno Stato di diritto c’è solo il diritto – spiega il Magistrato e autore del libro ‘La stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati’ – nei casi di necessità la morale e l’etica possono prevalere sulla norma, ma sempre perché previste dal diritto”.