Vergogna“, potrebbe dire qualcuno, “accostare Allegri a uno come il Trap e, non parliamone neanche, a un mostro sacro come Marcello Lippi“.
Questo perché, come se non fosse abbastanza un trofeo sicuro a stagione e una media vittorie simile se non superiore a quella del leggendario Giovanni Trapattoni, il lascito di Massimiliano Allegri non ha suscitato la stessa gratitudine che nella conferenza di addio si è intravista negli occhi di Andrea Agnelli.
Questo perché molti hanno la memoria corta: non è peccato ma è un obbligo ripassare.
Di allenatori vincenti la Juventus ne ha avuti molti, ma se ne ricordano pochi, tra questi il Trap viene spesso posizionato come leader indiscusso, ma all’inizio della sua avventura bianconera non godeva di questa fama.

Il biondino suscitava non poca diffidenza tra i tifosi, sarà per i suoi trascorsi al Milan (guarda un po’!), sarà che non aveva collezionato trofei, anzi, sta di fatto che nel giro di un anno conquistò i tifosi e la stima a dell’Avvocato, anche lui ansioso di vedere a cosa avrebbe portato la scelta di Giampiero Boniperti, colpito dalle voci sul tecnico nativo di Cusano Milanino. Un anno per conquistare tutti, dieci anni per entrare nella storia del club non uscendovi più.

Non c’era sospetto quando alla Juventus arrivò Marcello Lippi nella stagione ’94/’95, fermo restando che non ci furono certo caroselli, come è normale all’inizio di ogni grande storia.
Eccoli, i tre allenatori più vincenti nella storia della Juve, inutile fare confronti senza tempo né logica apparente, ma una cosa è confrontare, un’altra è esaminare cosa abbia portato questi tre leader a scrivere la storia.
Con quella squadra avrei vinto anche io“, si dice molte volte con irriverenza al Bar Sport (soprattutto di questi tempi), senza però domandarsi quale grande squadra possa vincere qualcosa senza, appunto, essere un’eccellenza.

Il decennio di Trapattoni

Provate a dire “Zoff, Gentile, Cabrini” e a non incrociare lo sguardo di un tifoso juventino che vi finisca la formazione: “Scirea, Tardelli, Rossi, Bonini, Platini, Boniek, Furino, Bettega“, risponderà se il vostro interlocutore se ha abbastanza anni da ricordarsi la Juventus della stagione 84′-85′, allenata da Giovanni Trapattoni.
Questa è solo una delle formazioni migliori messe a disposizione del Trap, che complessivamente nel suo decennio bianconero ha messo in bacheca sei scudetti, due Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, due Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale. Un Palmares assolutamente ineguagliabile, anche dallo stesso Marcello Lippi e tantomeno da Massimiliano Allegri, che può però vantare (in meno partite) una percentuale di vittorie molto superiore (circa il 72% contro il 51% del Trap).

L’era di Lippi

Restando alle vittorie ottenute, dietro Trapattoni, c’è Lippi (227 trionfi), dittatore del calcio della seconda metà degli anni novanta.
La sua Juve della stagione 95′-96′ è la principale “rivale senza tempo” di quella che abbiamo appena presentato, in poche parole, l’altra squadra campione d’Europa nella tragica serata dell’Heysel.
Ben tredici sono i titoli vinti da Lippi nelle due avventure sulla panchina bianconera, a cavallo di due ere: 1994-99 e 2001-04, conquistando per ben quattro volte l’accesso alla finale di Champions.
Peruzzi, Ferrara, Pessotto, Torricelli, Vierchowod, Paulo Sousa, Deschamps, Conte, Vialli, Del Piero, Ravanelli: questa la formazione migliore messa a dispozizione del tecnico, non solo per la vittoria contro l’Ajax, ma anche per la forza obiettiva di un organico incredibile, anche se Marcello Lippi non ha avuto bisogno esclusivamente di questi undici per vincere. Una Champions, cinque scudetti, quattro Supercoppa Italiana, una Coppa Italia, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Uefa portano la sua firma nella storia della Juventus.

Allegri: altro che terzo incomodo

IL maggior scrittore della storia bianconera, dietro i due tecnici più noti, è inevitabilmente Massimiliano Allegri. Non una questione di opinioni, ma di numeri: è artefice della vittoria di sei campionati, tre Supercoppa Italiana e quattro Coppa Italia.
Una costanza unica nel portare a casa la vittoria lo pone sopra Lippi e Trapattoni: con 191 vittorie in 269 partite stacca nettamente i suoi predecessori.
La causa di queste statistiche vertiginose è anche e inevitabilmente la regressione di un campionato italiano non paragonabile a quello dei decenni ’80-’90: considerazione necessaria, che non può determinare da sola tutte le vittorie portate a casa dal tecnico toscano. Quel che è certo è che nessun postero troverà le considerazioni nell’albo d’oro. Qui contano solo i trofei, un po’ come alla Juventus.
Per i numeri dunque sono questi i tecnici migliori della storia della Vecchia Signora e, considerazioni a parte, 37 coppe (14 Trapattoni, 13 Lippi, 10 Allegri) le mettono in bacheca le squadre migliori, allenate esclusivamente dai tecnici più bravi.

Alessio De Paolis