Una piccola casa editrice ha fatto molto parlare di sé. A Salone del Libro non ancora iniziato, la presenza di Altaforte, casa editrice che ha pubblicato il libro “Io sono Matteo Salvini” e dichiaratamente vicina al partito di estrema destra CasaPound, a Torino ha scatenato la polemica. In questi giorni ai microfoni di Radio Radio, oltre al Direttore della casa editrice Andrea Antonini, si sono pronunciati Vittorio Sgarbi, l’editorialista de La Stampa Gianni Riotta e il Presidente di Federculture Umberto Croppi. A ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich, Mario Tozzi e Fabio Duranti, ha chiesto di intervenire l’Avv. Enrico Michetti, proprio per offrire il suo contributo sulla vicenda.

“Se la casa editrice è in regola ha la facoltà di esercitare la propria attività”

“Io ritengo che ci siano dei diritti e dei doveri. Se la casa editrice è in regola ha la facoltà di esercitare la propria attività, sarebbe discriminatorio non garantirgli questo diritto. Sarebbe addirittura grave. Io non ritengo che la censura non possa mai albergare. La censura alberga laddove c’è la lesione del diritto all’onore, alla reputazione, alla dignità di una persona. Tu non è che puoi liberamente offendere una persona. La regola la dà la democrazia. Quando c’è un diritto c’è sempre un corrispettivo, c’è sempre un dovere. Io lavoratore ho diritto a un salario, ma debbo anche una prestazione. Viceversa il datore di lavoro. Quindi non c’è una libertà assoluta”.