E’ in alcuni momenti particolari che lo spettacolo del calcio lascia spazio allo sdegno o all’ilarità: dipende dai punti di vista.
Succede spesso quando assistiamo alle famose “papere” dei portieri, il ruolo forse più delicato di questo sport: qui il calcio mostra tutto il suo lato trash e giustizialista.
Tutti infatti, dal numero uno al dilettante più inesperto possono incorrere in una prestazione nera ed ovviamente è successo anche in questa stagione.

Non c’è dunque da restar scandalizzati se nomi altisonanti possano talvolta essere accostati all’argomento, Gianluigi Buffon di strafalcioni in una carriera brillante come la sua ne ha fatti diversi, così come portieri di indiscussa pregevolezza del nostro calcio, ad esempio Samir Handanovic che non è immune da erroracci: rari, certo, difatti la differenza tra un grande portiere e un portiere normale è proprio questa.
E poi c’è anche chi gioca ad alti livelli ma alla papera ha ormai fatto l’inconsueta abitudine, un esempio potrebbe essere – suo malgrado- Robin Olsen, nazionale svedese reduce da una stagione che non ricorderà con piacere.
A fargli compagnia, se può essergli di consolazione ce ne sono molti, dal suo predecessore Alisson Becker in un pomeriggio nero contro il Leicester, passando per gli attuali portieri del nostro campionato: prime posizioni incluse.

Se talvolta capita ingiustamente di commettere svarioni a portieri qualificatissimi, giustamente si può valutare l’entità dell’errore. Tra la papera e l’intervento incerto esiste un confine ben visibile:
ecco dunque una classifica delle papere peggiori del campionato di Serie A 2018-2019, dall’incertezza più marcata allo strafalcione più nero, con buona pace dei protagonisti.

#5 Mattia Perin (Genoa – Juve)

Sarà stata la commozione nel vedere i suoi vecchi colori, sarà stato il caso ma anche a un portiere di bravura indiscussa può capitare un pomeriggio con ben due interventi quantomeno rivedibili. Parliamo di Genoa-Juve, finita con una vittoria del grifone grazie ai gol di Sturaro e Pandev. Quel pomeriggio del 17 marzo verrà ricordato con piacere dai tifosi del grifone, mentre i supporter juventini probabilmente si saranno focalizzati di più sulle due incertezze di Perin che si è visto sorpassare dal pallone entrambe le volte sullo stesso palo. Nella classifica delle papere stagionali rientra comunque il secondo gol di Pandev per due motivi: la posizione piuttosto angolata del macedone e la visibilità molto superiore a disposizione del portiere della Juventus rispetto al caso dell’1-0 di Sturaro.

#4 Emil Audero (Sampdoria-Spal)

Un altro a cui non si potrebbe dire nulla rispetto a doti e talento e che non ha confidenza con le papere è certamente il portiere della Sampdoria e l’errore con la Spal non può certo far cambiare idea, ma se il calcio fosse trascrivibile quest’intervento sarebbe certamente da matita blu.  
Una respinta decisamente da rivedere, quella che Audero ha provato per disinnescare la conclusione non irresistibile di Lazzari in quel Sampdoria-Spal: palla che carambola dall’altra parte col portiere doriano a terra, regalando il gol al ben appostato Paloschi.

#3 Robin Olsen (Frosinone-Roma)

Non è la sua papera più grave ma lo è tanto da rientrare nell’infausta classifica.
A mettere il dito sulla piaga poi c’è l’errore in precedenza di N’Zonzi (che riassume la stagione di un duo sempre sotto i riflettori per degli errori di troppo) il quale ha procurato a Ciano il pallone dell’insperato uno a zero: insperato perché quella conclusione lontana e non fortissima deve essere parata da un portiere della massima serie.
Sì, in effetti Olsen l’ha fatto ma poi l’ha mandata in porta goffamente.

#2 Gianluigi Donnarumma (Sampdoria-Milan)

Il classico errore dato dalla troppa superficialità: palla gestita dal portiere il quale la tocca male e la passa all’attaccante avversario.
L’aggravante qui è che poi il Milan non ha trovato il gol, condannando Donnarumma alle prime pagine: praticamente una fotocopia dell’errore di Buffon in uno Juve-Lecce della stagione 2011-12: pareggio che rischiò di compromettere lo scudetto bianconero.

#1 Robin Olsen (Roma-Genoa)

Sospettabile che il primo gradino del podio sarebbe stato occupato da questo svarione del “solito” Olsen. I requisiti per farsi una risata (o restare di stucco, dipende sempre dai punti di vista) ci sono tutti. Prima la conclusione di Hiljemark gli buca le mani, poi la lentezza con cui va a riprendere il pallone è disarmante, forse il portiere della Roma si aspettava che la sfera fosse già oltre la linea: a togliergli ogni dubbio ci ha pensato Piatek, ma lo svedese è evidentemente più fortunato del collega milanista coi risultati finali.