Non sono passate sotto traccia le recenti dichiarazioni del ministro dell’interno, Matteo Salvini, sulla Festa della Liberazione. Il leader della Lega ha annunciato che non prenderà parte alle celebrazioni del 25 aprile per la vittoria sul nazifascismo, che ha liquidato in questi giorni come un “derby tra rossi e neri“. Sarà domani invece, a Corleone, perché “la vera Liberazione è dalla mafia“.

Una presa di posizione del vicepremier leghista che ha suscitato reazioni sia da parte del suo alleato di governo, Luigi Di Maio (“Lo trovo grave. Non è alzando le spalle e sbuffando che questo Paese cresce“), sia di alcuni personaggi del mondo della politica e dello spettacolo.

Tra questi Maurizio Landini, leader della Cigl, il quale ha osservato che “il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani, anche di Salvini, che può girare e dire le cose che dice grazie alla Resistenza e alla Liberazione. Se non lo festeggia, fa una cosa grave contro il Paese e la sua storia“.

Sulla stessa lunghezza d’onda la senatrice a vita Liliana Segre che, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha dichiarato: “Le dichiarazioni di Salvini sul 25 aprile? Chi fa politica non può ignorare la storia. Deve averla studiata. Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più. Non penso solo ai partigiani, ma anche ai militari italiani, morti di stenti, malattie, in un campo di concentramento, pur di non aderire alla Repubblica Sociale“.

Sulla questione ha espresso il suo punto di vista anche Fabio Concato. Il musicista ha detto all'”Adnkronos” che più “passano gli anni più è necessario ricordare perché bisogna sempre avere memoria di quello che è stato. Alle celebrazioni per il 25 aprile dovrebbero partecipare tutti e trovo che il fatto che Salvini non ci sarà sia un gravissimo errore“.

“Non reputo la Lega un movimento nazifascista” ha specificato poi Concato, aggiungendo “credo che una buona parte del popolo leghista si aspetti che Salvini ci sia, anche se ha già annunciato che non ci sarà“.