Roberto Burioni commenta in un botta e risposta con Luigia Luciani e Stefano Molinari la lettera di Matteo Salvini indirizzata al Ministro della Salute, Giulia Grillo. Il vicepremier chiede espressamente di impegnarsi affinché non vengano allontanati dalla scuola i bambini tra 0 e 6 anni non vaccinati, per tutelarli da eventuali traumi psicologici. Richiesta che però, di fatto, annulla il contenuto stesso della legge.

“E’ come dire ‘Pensiamo al trauma di chi viene escluso dall’autostrada perché guida ubriaco’ – commenta Roberto Burioni un Ministro dell’Interno deve pensare alla sicurezza dei propri cittadini, però ricordiamo che questi bambini sono gli sfortunati figli di genitori incoscienti ed egoisti che seguono delle superstizioni. Salvini dice che bisogna garantire i diritti dei bambini che non sono stati vaccinati. E il diritto dei bambini malati di andare a scuola in tutta sicurezza e senza rischiare la vita?”

“Bambini troppo piccoli, bambini malati di leucemia o che stanno facendo terapie per malattie autoimmuni… loro non possono vaccinarsi e noi dobbiamo proteggerli”

“I vaccini – continua – sono i farmaci più sicuri che abbiamo. Ormai è come dire ‘non ci si può buttare da un aereo senza paracadute’: una cosa del tutto banale, eppure dobbiamo ancora dirla!” E sulla linea di quanto espresso con il Patto della Scienza dello scorso gennaio, l’immunologo sottolinea ancora una volta come il progresso scientifico non debba avere alcun colore politico: “Se i vaccini ci vogliono ci vogliono, non è che il paracadute è di destra o di sinistra, non è che il freno nella macchina è di destra o di sinistra. In ogni caso è da incoscienti smontare i freni!”

“Vaccinare è un atto di responsabilità sociale. Non vaccinare è un atto di irresponsabilità ed egoismo”

E sulla lettera di Salvini conclude: “Un famoso antifascista, Ernesto Rossi, disse una frase molto bella… Se un fascista dice che piove e piove, il fascista ha ragione”.