La Lazio ha vinto meritatamente, più che meritatamente, il derby di Roma, rientrando in piena corsa Champions e portandosi a tre punti dalla Roma con una partita in meno. Una sconfitta pesante per i giallorossi, che hanno pesantemente pagato l’assenza di Manolas – l’unico difensore davvero affidabile – e hanno perso dal punto di vista tecnico, dal punto di vista caratteriale, dal punto di vista atletico. Già, perché la Lazio ha costruito il suo successo su una partenza sprint e su un vantaggio cercato e voluto, per poi gestire meglio le emozioni e la partita, colpendo nei momenti giusti. 

Sono sconfitti pesantemente Monchi e Di Francesco. Il diesse ha assistito a un derby in cui gran parte della sua campagna acquisti – da Marcano messo dietro a Juan Jesus, da Pastore a Nzonzi e Kluivert – è finita fuori dalla squadra titolare. E Di Francesco ha perso dal punto di vista della preparazione e della conduzione.

Hanno stravinto invece Inzaghi e Tare. Il tecnico biancoceleste non ha sbagliato una mossa e il diesse laziale oltre a dimostrare di aver scelto bene con Correa ha confermato – da Caicedo a Cataldi –  di aver messo a disposizione pedine comunque utilissimi all’occasione. Già, Caicedo: uno dei migliori centravanti di riserva che si possa avere. Mai una polemica, mai una pretesa, per poi farsi trovare pronto e poi lasciare il posto – senza fiatare – al suo titolare. A Immobile, che ci teneva a mettere comunque il timbro sulla partita.

Alessandro Vocalelli