Quando da ragazzino hai un idolo, la speranza d’incontrarlo, anche solo per strappargli un autografo o incrociare il suo sguardo, accennando un timido e fugace sorriso nella sua direzione, è una delle tue massime aspirazioni. Se poi, a seguito di un’esperienza drammatica, è il tuo mito a fare un passo verso di te, contattandoti, il livello di emozionalità sale rapidamente.

E’, probabilmente, quello che deve aver provato Ramy, il ragazzino di 13 anni protagonista insieme ai suoi compagni della vicenda dell’autobus dirottato a Milano, quando ha letto il nome di Paulo Dybala, attaccante della Juventus, sul cellulare del padre. Un messaggio vocale, quello del campione, che, dall’Argentina dove si trova per giocare con la nazionale, ha saputo dallo staff della squadra torinese di quanto accaduto in Italia e non ha esitato a contattare il ragazzo egiziano.

Fatto ascoltare durante la diretta di “ItaliaSì” su Rai 1, il messaggio di Dybala recitava: “Ciao Rami, come stai? Spero molto bene. Sono Paulo Dybala, volevo dirti che ho saputo quello che hai fatto, sei veramente un eroe. Ho saputo che hai la mia maglia e per quello che hai fatto mi piacerebbe parlare con te“.

Dybala ha anche aggiunto che vorrebbe invitare il piccolo “allo Stadium a vedere una partita, quando potrai. Spero veramente di poterti conoscere. Sono davvero contento di poterti mandare questo audio: sei davvero un grande, ti mando un forte abbraccio“.

Entusiasta, neanche a dirlo, la risposta di ragazzino egiziano: “Ciao Paulo, sono Ramy. Volevo dirti che sei il mio giocatore preferito al mondo, seguo la Juve solo perché ci sei tu, ho anche la tua maglietta appesa nella mia camera da letto. Il mio sogno è vederti presto e trascorrere una bella giornata con te. Mi fa molto molto, ma molto piacere vederti“.

Oltre al messaggio emozionante inviatogli da Dybala, il nome di Ramy è stato protagonista nelle ultime ore, anche per via di una sua frase sulla cittadinanza italiana per sé e per i suoi compagni coinvolti nel dirottamento del bus.

A schierarsi contro la battuta del ministro Salvini, in risposta alle affermazioni di Ramy “vorrebbe lo ius soli? Questa è una scelta che potrà fare quando verrà eletto parlamentare“, Pier Francesco Diliberto, in arte Pif, che ha commentato duramente sui social le dichiarazioni di Matteo Salvini: “Abbiamo un ministro dell’interno che fa il bullo con un ragazzino di 13 anni. Definirlo ‘ministro della mala vita’ forse va al di là delle sue capacità. È semplicemente un BIMBOMINKIA“.