L’attore americano ha trionfato alla notte degli Oscar 2019, conquistando la celebre statuetta d’oro in qualità di miglior attore protagonista.


Appassionati di cinema affetti da “Queen Mania” e generazioni, passate e nuove, di fan della storica rock band britannica hanno atteso questo momento per settimane e, finalmente, ieri è arrivato: Rami Malek, talentuoso interprete di Freddie Mercury nel film “Bohemian Rhapsody”, ha stretto fieramente in mano la celebre statuetta d’oro che l’ha consacrato miglior attore protagonista agli Oscar 2019.

Un traguardo sul quale in tanti, non solo gli estimatori del film e del gruppo musicale, puntavano, una meritata vittoria che ha posto in evidenza, ancora di più, le qualità recitative dell’attore americano, gigante sullo schermo nelle vesti dell’iconico leader dei Queen. Ma cos’ha reso indimenticabile la perfomance di Malek nella pellicola di Bryan Singer, tanto da conquistare numerosi premi del settore e da condurre l’attore americano, visibilmente emozionato, sul palco del “Dolby Theatre” di Los Angeles per il ritiro del suo, primo Oscar? Eccone i motivi.

  1. Trasformazione impeccabile: se, come attore, devi calarti nei panni di una personalità eccentrica, profonda e indelebile come quella di Freddie Mercury, il risultato finale può essere, come affermava Cesare Borgia, o tutto o niente, “o Cesare o nulla”. Ed è diventato un Cesare sullo schermo Rami Malek, non alterando la sua capacità attoriale ma sublimandola ed immergendosi nei costumi, nella gestualità e nelle caratteristiche fisiche del cantante. Per interpretare Mercury infatti, l’attore ha raccontato in un’intervista di essersi sottoposto a una dieta specifica che l’ha messo a dura prova (“Ho messo su peso la prima settimana di riprese, poi ho dovuto perderlo di nuovo e perdere massa muscolare per girare le parti iniziali, quando Freddie era giovane e molto magro”), di aver frequentato corsi di canto e di piano (da zero), e di aver chiesto alla coregorafa Polly Bennett di insegnargli a ballare come il cantante di Zanzibar. Dulcis in fundo, le prove di oltre 50 costumi, stravaganti ed estrosi, in pieno stile Freddie Mercury.
  2. La capacità di rendere merito alla storia, personale e non, di Freddie Mercury sullo schermo: per qualche critico si è rivelata una piccola increspatura nell’intreccio narrativo del film, ma la scelta di non mostrare ogni lato più oscuro, complesso e promiscuo della vita, privata e lavorativa, di Freddie Mercury si è rivelata, in realtà, una mossa vincente. Il motivo? Riportando le parole dello stesso Malek, “Se ci soffermiamo sul lato edonistico, molto promiscuo e illecito della sua vita, penso che iniziamo a limitare davvero il nostro pubblico. Sono molto orgoglioso del fatto che siamo riusciti a far uscire milioni di persone per ascoltare la storia di Freddie Mercury e la storia di Queen, introducendo così tante nuove orecchie alla grande musica, e forse mandando un messaggio di vivere una vita di sfida, autentica, inclusiva.
  3. Il riscontro del pubblico dopo l’uscita del film: le canzoni dei Queen sono immortali, trasversali e non hanno di certo bisogno di ulteriori presentazioni, ma la magia di riassaporare e rivivere sullo schermo la teatralità e il talento musicale dei Queen attraverso Rami Malek e gli altri attori del film ha contribuito a dare vita a una rigenerata sindrome da “Queen mania”. L’empatia e l’entusiasmo del pubblico, accorso in sala nei mesi precedenti per vedere “Bohemian Rhapsody”, ha portato a un incontrastato successo al botteghino: l’incasso mondiale della pellicola, infatti, ha superato i 670 milioni di dollari, e in Italia “Bohemian Rhapsody” è risultato il film più visto del 2018.
  4. La storia d’amore (dentro e fuori dallo schermo) con Lucy Boynton: per i più romantici e sentimentali, è un dettaglio dentro e fuori le quinte da non trascurare. Il legame indissolubile tra Freddie Mercury e Mary Austin, fidanzata iniziale e poi perno affettivo della vita del cantante, reso sullo schermo da Malek e Boynton è diventato effettivo e si è trasformato, al contrario dei personaggi che interpretavano, in un’autentica love story. Il bacio appassionato che si sono scambiati alla notte degli Oscar i due attori, subito dopo l’annuncio della vittoria di Rami Malek come miglior attore protagonista, ha sciolto i cuori del popolo internettiano ed è diventato virale sui social.
  5. Il commovente discorso agli Oscar 2019: per un attore, si sa, il discorso di rito sul palco, mentre tiene la celebre statuetta d’oro tra le mani, è uno dei momenti salienti della sua vita professionale e privata. Quello di Rami Malek, pronunciato ieri alla notte degli Oscar, si è rivelato particolarmente toccante e ha messo in luce la sensibilità, attoriale e non, dell’artista che ha vestito i panni di Freddie Mercury. “Mia madre è in platea da qualche parte… Ti voglio bene. Mio padre non ce l’ha fatta a vedere nulla di tutto questo, ma penso mi stia guardando dall’alto. Ringrazio tutti, l’Academy, le persone che hanno creduto in me, la Fox. E grazie ai Queen: grazie, ragazzi, per avermi permesso di essere una piccola parte della vostra fenomenale e straordinaria eredità. Vi sarò per sempre debitore. Al mio staff e ai miei colleghi. Vi voglio bene. Senza di voi non sarei qui. È un momento enorme. Voglio ringraziare tutti voi, chiunque abbia permesso che io fossi qui ora… E poi Freddie… Quel ragazzo ha sofferto per trovare la sua identità e la sua voce. Abbiamo fatto il film su un omosessuale, immigrato, che ha vissuto la sua vita senza mai avere rimpianti. Il fatto che questa sera si stia celebrando lui e la sua storia è la prova che desideriamo delle storie del genere. Sono un figlio di immigrati dall’Egitto. Sono un americano di prima generazione, una parte della mia storia è stata scritta proprio adesso e non potrei esservi più grato. Farò tesoro di questo momento per il resto della mia vita.”