Cosa può esserci di meglio che ritrovarsi 3-0 in vantaggio in trasferta? Niente, non può esserci niente di meglio, tanto più se ti ritrovi con quel risultato grazie a tre fiammate contro una squadra, l’Atalanta, disposta maggiormente a giocare. Cosa ci può essere invece di peggio che prendere tre gol, contro una squadra che sbaglia anche un rigore e crea almeno altre tre occasioni da rete? Niente. E non è il caso di andare a ripescare precedenti storici, tipo il Milan rimontato dal Liverpool. Altre storie, altri palcoscenici.

La Roma, perché è della Roma che parliamo oggi, ha giocato una delle partite alla fine più mortificante, al di là di un pareggio che alla vigilia  sarebbe stato ritenuto buonissimo. Alla vigilia, sì. Ma non ora. Perché la Roma è stata letteralmente dominata dall’Atalanta, mostrando tutti i suoi difetti. Limiti atletici, che chiamano in causa come per gli infortuni  lo staff,  perché per un’ora i giallorossi sono stati messi all’angolo dagli avversari. Limiti di personalità, perché per un’ora i giocatori hanno dato l’impressione di giocare a nascondersi, con il pallone che scottava tra i piedi. Ed è singolare che si invochi la giovinezza dei giocatori giallorossi: giovane Manolas? Giovani Marcano o Fazio? Giovane Kolarov? Giovane Nzonzi? Giovane Dzeko? Giovane El Shaarawy? Giovane Cristante, che comunque va per i 24 anni?  E comunque, più di tutto questo, fa male la differenza che si è vista dal punto di vista del gioco.

E di questo deve dare spiegazioni Di Francesco, che di questa squadra è l’architetto. Non c’è dubbio che la squadra possa e debba essere migliorata: ma proprio su questo il tecnico ci ha messo recentemente la faccia, contraddicendo le sue stesse dichiarazioni di un mese fa, dicendo che si può anche rimanere così. Posizione discutibile. Ma se sono chiarissime le responsabilità della società e dei giocatori, stavolta bisogna anche aggiungere le responsabilità del tecnico per una squadra che ha  perso, è stata largamente battuta, su tutti i fronti. Ma anche e soprattutto sul piano del gioco, con Gasperini che è uscito in trionfo.