Alla Lazio si chiedeva gioia e l’ha offerta. Alla Lazio si chiedeva gioco e l’ha offerto. Alla Lazio si chiedeva di non subìre sempre le grandi. Fatto. Ma i tre punti alla fine vanno alla Juve. Mai vista così in difficoltà, così depressa e malleabile. Sino a quando Allegri non ha messo dentro Bernardeschi e soprattutto Cancelo.
 La Lazio a quel punto era in vantaggio grazie a un’autorete di Emre Can, ma il risultato era giusto. Poi il buio e il silenzio. Le energie non c’erano più. Luis Alberto e Immobile sono usciti (c’era bisogno?), la Juve ha preso in mano la partita, come suole. E sono arrivati i due gol che hanno rigirato la partita. 

 La Juve non ha certo rubato. Ha evitato lo zero a due per errori degli avversari e ha successivamente utilizzato i campioni che ha in panchina. Quel Cancelo, messo all’ala e dunque di fronte all’inadatto Lulic, ha fatto ciò che voleva e con lui sono cresciuti anche gli altri.
 Niente da dire, si sarà capito, sulla Lazio, largamente promossa per volontà e gioco. Me se la Juve può inserire Cancelo e Bernardeschi e la Lazio Berisha e Caicedo, che puoi fare? 
Tre calciatori su tutti: Lucas Leiva, Luis Alberto e Parolo. Nella Juve il portiere, Bentancur e i due subentrati.

Roberto Renga