Immeritata. Non c’è altro aggettivo. Immeritata la vittoria della Juventus. Immeritata la sconfitta della Lazio. Il calcio resta un mistero, a volte acido per chi deve subire il risultato. Che dire alla Lazio? Che rimprovero muoverle se non quella sciocchezza commessa da Lulic che ha ammazzato la squadra quando pensava, comunque, di poter gestire il pareggio, già questo ingiusto. Brutta domenica per gli Inzaghi, Pippo si arrende alla pochezza del Bologna e Simone lascia tre punti ma con la rabbia in corpo per avere visto la luce e poi il buio maledetto.

La squadra di Simone è battuta, ha sfruttato la latitanza della Juventus, specie nella prima frazione là dove i bianconeri erano indisponenti, vuoti, perdendo tutti i contrasti e mai rendendosi pericolosi. Mai la Juvwentus aveva dato l’impressione di poter ribaltare il risultato fino a quando Allegri non ha capito di dover cambiare un paio di uomini, inserendo Cancelo e Bernardeschi al posto di Matuidi e Douglas Costa, fuori dal gioco. La Juventus paga l’assenza di Pjanic, per la qualità e di Mandzukic per il significato tattico che il croato ha con Cristiano Ronaldo.

La Juventus consolida il primato grazie anche al pareggio del Napoli a Milano e alla straziante sconfitta dell’Inter contro il Torino. Il campionato non è finito anche se la Juventus di Roma ha offerto, di di là della buona sorte, immagini preoccupanti. La Lazio continua a sbattere contro le grandi, stavolta non può essere messa in castigo.

Tony Damascelli