Alla fine non fa felice nessuno il pareggio del San Paolo. Non fa felice la Roma, che pure avrebbe firmato probabilmente per un punto alla vigilia, perché il gol di Mertens arriva praticamente allo scadere. Non fa felice il Napoli, che pure ha evitato in extremis la sconfitta, perché la Juve si allontana di due punti.

Evidente la supremazia territoriale della squadra di Ancelotti, che però ha scelto uno sviluppo di gioco incomprensibile. Tanto più dopo aver sostituito Milik, che senso ha avuto insisterete così tanto sui cross? Bisognava giocare di più con il  pallone a terra o magari provarci da lontano. Quei traversoni, diciamolo chiaramente, hanno favorito la difesa giallorossa, che magari ha lasciato la metà campo agli avversari ma ha stretto il fortino con successo nei sedici metri. Di testa ci arrivavano gli specialisti giallorossi, Nzonzi a ridosso dell’area e soprattutto Manolas che è stato nettamente il migliore in campo. Di fronte agli insistiti tentativi dei napoletani, ha giocato una partita superba, chiudendo in anticipo e in particolare facendo valere la sua capacità di trovare sempre il tempo giusto.

Di Francesco sa insomma di non poter prescindere dai suoi senatori,  sa che questa è una squadra che non può fare a meno di gente come De Rossi e appunto Manolas, mentre Ancelotti – e lo sa bene per come sono arrivati i gol contro Liverpool e Paris ad esempio – deve spiegare ai suoi che alzare il pallone non è nelle corde di questa squadra. Tanto più dopo aver sostituito Milik.

Alessandro Vocalelli