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Valerio Malvezzi

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Bollette in clamoroso rialzo entro fine anno: lanciato l’allarme su gas...

Sembra che ci siano delle notizie negative per le famiglie italiane. Secondo quanto leggiamo dal primo dicembre la bolletta del gas potrebbe salire circa...

Trent’anni di fallimenti non sono bastati: le associazioni industriali chiedono ancora...

A Berlino si è tenuto il quinto forum tra le associazioni industriali delle tre grandi potenze manifatturiere d'Europa. La manifattura della Germania, dell'Italia e della...

Come distruggere uno stato già sul lastrico: a lezione di privatizzazione...

Oggi torniamo a parlare di un tema che molti anni fa era di dominio pubblico di tutti i giorni, le privatizzazioni. Giancarlo Giorgetti, il...

Giorgetti bacchetta Lagarde per l’aumento dei tassi, ma non la dice...

Negli ultimi giorni è stata ripetuta sui media, in modo abbastanza ossessivo, una frase pronunciata dal ministro Giancarlo Giorgetti riguardo allo spazio di manovra...

Democrazia e parlamento svuotati di ogni potere: attenzione all’ultima follia ESG

In merito ad alcune puntate che io ho fatto recentemente sul tema ESG, cioè Environment, Social and Governance, un complesso di norme che sta...

Inflazione: il linguaggio aggressivo di Christine Lagarde ormai è sovrastimato

Oggi parliamo dello spread. Un po’ come successe nel 2011, non è ormai più un mistero il fatto che in Italia e anche a Bruxelles ci sia un partito trasversale che tifa forza spread. Avvenne nel 2011 con esiti che ancora ricordiamo, avvenne nel 2018, lo ricorderete, con il primo governo giallo-verde, cioè Lega e 5 Stelle. Seppure con notevoli differenze rispetto a quei due episodi, quello che portò poi al Governo Monti e quello che poi fece cadere il primo governo gialloverde. Ci risiamo, cioè ancora questa volontà italiana di farci del male. Per esempio su Repubblica alcuni giorni fa ha perso un titolo che offriva un'immagine esemplificativa della bagarre che attende il governo nelle prossime settimane e il recente contesto di aumento generalizzato dei tassi di interesse è provocato da aggressive dichiarazioni sul livello del futuro dei tassi provenienti da esponenti della Federal Reserve americana e della Banca Centrale Europea dove il BTP, cioè i buoni del tesoro pluriennali, ha mostrato maggiore sensibilità al rialzo rispetto al Bund, che è l'omonimo decennale tedesco. Ma se noi guardiamo indietro di un anno, il BTP decennale offriva lo stesso rendimento di oggi, mentre il Bund tedesco è saluto dal 2,20 al 2,85%. Per questo motivo lo spread è sceso di 60 punti da circa 255 a circa 195 in questi giorni. Ovviamente bisogna anche ricordare che il 4,7% di un anno fa si registrò con una inflazione record che era quasi al 12% su base annua e con la Banca Centrale Europea che era impegnata a rialzare i tassi a colpi di 75 punti base alla volta. Oggi la situazione è un po' diversa perché siamo con un'inflazione al 54% ad agosto naturalmente, sto dicendo gli ultimi dati noti, e probabilmente potrebbe esserci un calo ad ottobre e quindi quel rendimento potrebbe diventare un richiamo interessante. Insomma l'impressione che in questi giorni gli investitori abbiano sovrastimato le recenti parole di Christine Lagarde che ancora usa un linguaggio aggressivo e non si convinca che non può più seguire la politica monetaria della Fed, cioè della banca centrale americana, perché ci sono grandi differenze storiche e prospettiche sulla ragione dell'inflazione. La nota che vi voglio dare è che continuiamo sempre a parlare di finanza. Abbiamo dei governi che ormai da vent'anni in Italia non capiscono che bisogna cambiare completamente il piano economico. Dobbiamo tornare a parlare di famiglie e soprattutto imprese, perché sono le imprese che creano i posti di lavoro e creano i prodotti e i servizi. Continuare a parlare di finanza per la finanza non ci farà uscire dalla situazione. Malvezzi Quotidiani - L'economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi

Tassare (male) le banche non serve, bisogna cambiare sistema

Secondo quanto si apprende dai giornali come il Corriere della Sera o Il Sole 24 Ore, il Governo ha presentato al Senato un emendamento...

Dietro l’angolo nuove norme liberticide: avremo presto un’altra occupazione dei nostri...

Torniamo a parlare della tematica cosiddetta "ESG". Che sia in atto un piano di occupazione dello spazio economico attraverso un sistema di norme definite...

I numeri sul rialzo del PIL negli anni del Covid e...

Oggi voglio dare qualche statistica, ma al di là dei numeri mi interessa commentare il significato, perché molto spesso vengono dati dei numeri statistici...

Dopo 8 anni l’UE decide di fare luce: innescarono una crisi...

Parliamo di un tema che in realtà risale ad otto anni fa, e forse molti di voi ricorderanno quando scrivevo e parlavo del tema...

Il PNRR non è intoccabile come volevano farci credere: abbiamo vissuto...

Torniamo a parlare oggi di PNRR.Finalmente una decisione che modifica per la prima volta il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il cosiddetto PNRR,...

L’indagine annuale su industria e salari porta alla luce risultati inquietanti...

Nel 2022 l'industria italiana ha registrato una crescita del fatturato nominale del 30,9% e dello 0,6% in termini reali, nonostante l'impatto dell'inflazione. Tuttavia i...

La BCE aumenta i tassi per la decima volta in 14...

La Banca Centrale Europea ha deciso il decimo aumento dei tassi di interesse in ben 14 mesi e, come ben sappiamo, quando aumentano i...

Von der Leyen annuncia il piano che toglierà le case agli...

Erano anni che vi avvisavo che volevano arrivare qui, e finalmente ci sono arrivati in modo chiaro, trasparente, lo dicono anche senza  vergogna. L'aggettivo ambizioso emerge nel discorso di Ursula Von der Leyen al Parlamento Europeo sullo Stato dell'Unione  Europea, sottolineando l'importanza di ristrutturare almeno il 50% del patrimonio immobiliare italiano, tradotto le case, per limitare l'aumento della  temperatura terrestre entro il 2050. Vogliono tanto bene all'ambiente. Tuttavia il governo Meloni sembra incerto su questo tema. Non capisco cosa debba esserci d'incertezza, ma comunque in questo contesto è  stata proposta la creazione di un mercato di sostituzione degli immobili, in cui i grandi proprietari immobiliari venderebbero case nuove ad  alta efficienza energetica, ricevendo delle case in cambio con un basso rendimento energetico. Le grandi società di gestione immobiliare  investirebbero quindi nella ristrutturazione delle case, per poi rivenderle. Questa proposta avanzata da Confindustria, Asso Immobiliare. richiederebbe incentivi e sostegno statali che però solleva dubbi riguardo al  valore delle case da permutare e al ruolo dello Stato in un mercato competitivo come quello dell'Unione Europea. Ora, il problema qual è?  La casa ha un significato culturale importante in Italia, essendo parte del concetto made in Italy e della cultura del buon vivere italiano e la maggior parte delle case in Italia è di proprietà dei loro abitanti, non di grandi fondi. La casa rappresenta la famiglia, il lavoro, la crescita, la stabilità. Pertanto io non capisco cosa il governo Meloni debba discutere, perché l'idea folle, assurda, a mio parere agghiacciante, ...

Ormai la Banca centrale europea è in contrasto anche con il...

L'ABI, l'Associazione Bancaria Italiana, si riunisce per definire la linea ufficiale da esporre nell'audizione davanti alle commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato che...

Siamo nello scenario economico peggiore possibile: tutto è coerente con il...

La BCE ha aumentato i tassi di interesse ai livelli più alti di sempre, come vi avevo anticipato nei mesi scorsi, nonostante il mercato abbia  reagito in modo opposto, con un allentamento invece delle tensioni finanziarie. I prestiti della Banca Centrale Europea alle banche commerciali saranno in prevalenza attorno al 4,5%, mentre i depositi delle banche  saranno remunerati al 4%. Tuttavia, i depositi ordinari della clientela presso le banche in Italia sono in media remunerati allo 0,32%. Quindivi faccio osservare che quando una banca commerciale, cioè una normale  banca, una vostra banca deposita presso la BCE, il deposito della banca è remunerato al 4%. I soldi che voi mettete in quella banca invece sono remunerati in media allo 0,32%. E nonostante l'aumento dei tassi, i rendimenti delle  obbligazioni sono scesi e le borse europee hanno registrato un aumento significativo. Questa decisione della Banca Centrale Europea  ha  portato a condizioni finanziarie più restrittive, cioè diventa più difficile accedere al credito. È uno scenario in cui le previsioni economiche della Banca Centrale Europea indicano un'area euro in cosiddetta stagflazione, cioè una  stagnazione unita all'inflazione dell'economia con prezzi in aumento, quindi lo scenario economico peggiore possibile, ma una crescita  economica che conseguentemente va rivista drasticamente al ribasso. I mercati potrebbero avere reagito positivamente perché anticipano  dei futuri tagli dei tassi a causa della frenata economica europea e la Banca Centrale Europea ha indicato che i tassi difficilmente  aumenteranno ulteriormente. Il focus ora è sulla durata della restrizione monetaria, questo almeno dice il Corriere della Sera. Non bisogna meravigliarsi perché tutto è coerente con il mandato della Banca Centrale Europea. Quel mandato, bloccandoci nell'area euro,  nella difesa solo dell'euro e della moneta e dell'inflazione, ci condanna ormai da decenni ad una serie di parole che, ahimè, tutti siamo  diventati bravi a conoscere. Deindustrializzazione, deflazione salariale, disoccupazione, precariato del lavoro, privatizzazioni,  inflazione, recessione.

Monti chiede verità al governo sui bilanci, ma è lui che...

Il Senatore a vita Mario Monti ha tenuto un discorso domenica sul "Corriere della Sera" in cui invita, in modo austero, a gestire correttamente...

L’inferno chiamato “patto di stabilità” potrebbe tornare molto presto: obbedite o...

Patto di stabilità? Un po' come nell'immaginario degli antichi, c'era il Cerbero che sorvegliava le porte dell'Ade, cioè dell'aldilà.Così il patto di stabilità in...

Il vero obiettivo nascosto delle norme ESG: in gioco il futuro...

Insisto sul tema ESG perché è la preoccupazione più grande che io ho sul mercato economico e non ne parla praticamente nessuno. Una ulteriore...

Non possiamo permettere alle multinazionali di prendere decisioni che spettano alla...

 Ho parlato recentemente dei problemi posti dalle nuove norme ESG. Fondamentalmente oggi ve ne voglio segnalare tre, particolarmente importanti dal punto di vista della critica che faccio. Primo: qual è il costo di queste normative? Chi paga? Bello parlare del fatto che le imprese debbano rispettare l'ambiente, la società e via discorrendo. Ma qual è il costo? Ecco, il costo è asimmetrico perché si parla di portatori di interesse, cioè si parla del fatto che le imprese debbano ascoltare con comitati d'ascolto tutti i portatori di interesse.Ma chi paga queste cose? Cioè il tempo dedicato, scusate, a queste questioni, ma chi lo paga? E c'è un problema qua. Il fatto metodologico, non sono stati sentiti gli imprenditori, quindi la procedura di ascolto vale per tutti, tolto per i primi destinatari di queste normative, che sono appunto gli imprenditori. Si assisterà a un teatrino della politica con audizioni parlamentari dopo che sono state fatte le cose, quindi ormai non c'è più possibilità di intervenire.La seconda critica che faccio riguarda proprio il ruolo della politica. Perché? Beh perché di fatto io leggo per esempio con stupore che si ritiene che cento grandi imprese del mondo dovrebbero riunirsi e decidere cosa pensarne di ambiente o di società. Beh, io aborro questa situazione perché mi piacerebbe poter decidere di vivere in un posto dove ambiente e società sono decisi non dalla Coca-Cola o dalla Apple, ma dai rappresentanti politici di un sistema parlamentare che io magari posso eleggere, mentre invece questa visione che cento grandi imprese del mondo decidano la politica del pianeta è una visione elitaria che mi fa tornare indietro ai tempi degli assiri babilonesi. Ci sono voluti millenni di sangue per ottenere la democrazia, questo è molto grave. La terza critica che faccio riguarda la simmetria della situazione, cioè le norme ESG sono state pensate per un sistema internazionale molto diversificato. L'Italia, per esempio, ha un sistema bancocentrico e un sistema fatto di family business delle aziende, per cui pensare di poter imporre delle norme che possono andare bene magari per un sistema di multinazionali e non per un paese che ha circa il 99% di piccole, micro e medie imprese, beh, significa avere una visione molto miope e distorta della realtà. Per cui il costo del denaro, inteso proprio come costo del capitale, potrebbe diventare asimmetrico tra l'Italia e altri paesi del mondo, quindi l'impatto di costo di queste normative potrebbe essere molto grave e penalizzante per il nostro paese. Queste sono prime tre considerazioni critiche che faccio, ce ne saranno altre.

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