Clamorosa sconfitta interna del Napoli contro lo Spezia. Partita persa tre volte dagli azzurri: la prima (che forse è la più grave) è stata nel primo tempo. Nonostante il record di tiri in porta dell’intera Serie A di questa stagione, gli azzurri non sono riusciti a segnare mai. Di partita stregata si può parlare solo fino a che ciò non diventa una costante. E il Napoli, solo tre giorni fa a Cagliari (ma molte altre volte in campionato) aveva peccato alla stessa maniera: l’assoluta assenza di concretizzazione.

La seconda è stata quando a inizio secondo tempo il Napoli il gol lo trova per davvero non appena inserito un centravanti di ruolo (Petagna… la partita viene sbloccata proprio da una sua zampata). Ebbene, in quel momento nonostante un vantaggio evidentemente legittimo, il Napoli ha praticamente smesso di giocare (o, quanto meno, smesso di giocare con attenzione… soprattutto in alcuni uomini chiave di centrocampo e difesa) come se la partita fosse a quel punto vinta.

Quando cioè ci sarebbe stato semplicemente da gestire il risultato, dopo il dominio espresso nei primi 50 minuti, il Napoli ha invece di fatto regalato allo Spezia la partita (fin dall’ingenuo fallo che ha portato al rigore del pareggio). La terza è stata quando sul punteggio di 1-1… a raddrizzare incredibilmente l’esito della sfida, gli spezzini si sono ritrovati in 10 a un quarto d’ora dalla fine.

Ma, in questo finale di gara, invece di riprendere in mano le redini del gioco, il Napoli è stato travolto da una confusione tattica, ed emotiva, che addirittura invece di produrre un ordinato forcing che avrebbe potuto condurre a un nuovo vantaggio azzurro… ha portato al gol dei liguri, subìto in azione di ripartenza ma con un atteggiamento difensivo inaccettabile per una squadra che deve puntare ai primi posti della classifica.

L’1-2 finale, illogico rispetto alle statistiche del match, può quindi alla fine definirsi completamente meritato. Non c’è dubbio che le assenze di Mertens, Osimhen e Koulibaly siano un’attenuante… ma la gravità di quanto accaduto in questa giornata epifanica non può essere comunque tollerata da società e tifosi.

Vittorio de Gaetano