In Senato l’Aula è riunita per discutere eventuali modifiche al calendario e il giorno delle comunicazioni del premier Conte. Poco prima della riunione, l’ex segretario dei dem Matteo Renzi ha posto l’accento, in conferenza stampa, sull’ipotesi di un voto anticipato e sull’apertura a un governo ‘no tax’ per salvare il Paese. Si rischia infatti, secondo Renzi, “una recessione peggiore del 2011 se si va al voto perché aumenta l’Iva al 25 per cento“.

A soffermarsi su quest’ultimo aspetto il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia.

In merito al tema di un potenziale aumento dell’Iva se si va alle urne ad ottobre, Garavaglia, nel suo intervento a “Lavori in Corso”, sottolinea che “è una cosa che non sta né in cielo né in terra, ma spiego banalmente perché. Basta fare un decreto, che abbiamo anche già pronto, che rinvia di due mesi l’aumento dell’Iva, che è già previsto dalla legge. Perché, dal governo Renzi in poi, c’è questa clausola di salvaguardia che ci trasciniamo come un macigno di anno in anno. Ora, siccome il rischio potenziale se si vota ad ottobre che si faccia in tempo a fare la legge di bilancio entro Natale – ammesso e non concesso che sia vero -, si smina subito facendo questo decreto, che sposta di due mesi tutto, dando tempo al nuovo governo di fare tutte le cose con calma“.

La copertura a questo punto è banale, perché i risparmi delle due misure, Reddito di cittadinanza e Quota 100 dell’anno venturo, superano i 5 miliardi di euro” ha proseguito il viceministro “quindi due o tre mesi di rinvio si fanno con un decreto. Non serve niente, si può fare anche domani in un Cdm. Quell’argomento, quindi, è abbastanza stupido, proprio da propaganda politica“.

Un governo con LeU, M5S e Pd, quale piattaforma economica potrebbe mettere in piedi? Io ho visto le coperture degli emendamenti LeU e 5 stelle, fondamentalmente sono sempre e solo tasse. Quindi altro che no tax. Avremo la certezza della patrimoniale” ha detto Massimo Garavaglia.