La verità sul crollo del sistema sanitario: è una scelta deliberata da anni (e c’entra pure l’UE)

Il sistema sanitario italiano presenta diverse criticità, secondo il rapporto OCSE. L’OCSE ci informa che la spesa pubblica sanitaria è tra le più basse nei paesi OCSE, cioè i paesi più evoluti al mondo, costringendo le famiglie italiane a pagare di tasca propria molto più di quanto avviene in altri paesi sviluppati. Questo scenario, unito alle lunghe liste di attesa, spinge chi può verso il privato, rendendo il servizio sanitario nazionale sempre più frammentato e diseguale. E io aggiungo: non è un caso, è un deliberato cambiamento pianificato del sistema economico, come scrivo da anni.

La carenza di personale e i rischi per la salute

Un altro punto critico è la carenza di personale, in particolare di infermieri, che sono solo 6,9 per mille abitanti contro una media Oxe di 9,2. Il problema è anche economico, perché in Italia gli infermieri guadagnano meno della media dei lavoratori a tempo pieno, a differenza di altri paesi evoluti.

Questa scarsa attrattività verso una professione rischiosa e scarsamente retribuita ha portato a un calo del 20% dei laureati in infermieristica nell’ultimo decennio.

Il rapporto evidenzia anche problemi legati ai fattori di rischio per la salute: l’Italia è al terzo posto per la prevalenza di fumatori tra i quindicenni e seconda per il consumo di alcol tra gli adolescenti. Ora, non c’è dubbio che sia il fumo sia l’alcol siano pericolosi e gravemente dannosi per la salute. Inoltre, il 45% degli adulti non fa abbastanza attività fisica.

Sistema sanitario – Il futuro a rischio e la domanda sull’Europa

Nonostante queste debolezze, l’Italia mantiene risultati positivi sull’aspettativa di vita e dispone di una rete ospedaliera eccellente per la cura delle urgenze. Ma senza un cambio di rotta negli investimenti, anche questi indicatori potrebbero essere presto compromessi.

Io, tra le mie attività, faccio consulenza strategica anche ad imprese del settore sanitario, le quali mi confermano chiaramente che il taglio della spesa pubblica nel settore sanitario attraverso le regioni sta diventando molto preoccupante. Ora faccio una domanda a chi non ha vent’anni e ha un po’ di memoria storica: vi ricordate com’era il sistema sanitario italiano prima di entrare nell’Unione Europea? Ecco, noi siamo entrati nell’UE e il sistema sanitario che abbiamo oggi è questo: liste di attesa, taglio delle spese nella sanità, riduzione dell’assistenza alle famiglie.

Due domande, fatevele, prima di osannare continuamente l’Unione Europea. Chiedetevi se sia veramente una coincidenza o se non ci sia invece una chiara causazione di causa-effetto anche sul sistema sanitario.