Le piccole e medie imprese italiane, le cosiddette “PMI”, cioè le imprese sopra i 10 dipendenti – perché sotto i 10 dipendenti si chiamano “micro imprese” – si affermano come leader in Europa quando confrontate con attività economiche della stessa classe dimensionale. Analizzando i parametri come il numero delle imprese, l’occupazione, il fatturato e il valore aggiunto prodotto, le aziende italiane con meno di 250 addetti, cioè le piccole e medie imprese, prevalgono in tutte le categorie in Europa.
In Italia le PMI sono oltre 4,7 milioni, considerando che sono anche le microimprese arriviamo al 99,9% del totale. E danno lavoro a 14,2 milioni, cioè al 76,4% del totale del personale. Quindi è falso che l’occupazione è creata dalle grandi imprese: in Italia l’occupazione è creata dalle piccole imprese. Contribuiscono al 64% del fatturato nazionale e al 65% del valore aggiunto, cioè sono il peso economico principale del nostro Paese.
Smacco alla Germania!
A livello europeo, il contributo delle PMI italiane in termini occupazionali e di valore aggiunto, cioè il PIL prodotto dalle imprese italiane, è nettamente superiore a quello dei competitor. In particolare, rispetto alla Germania, le PMI italiane generano il 61,7% del valore aggiunto totale, contro il 46% delle imprese tedesche. Il dato più significativo riguarda la produttività. Tutte le stupidaggini che avete letto su tutti i giornali sul fatto che manca la produttività in Italia? Non sono vere.
Le PMI italiane, per occupato, sono più produttive di quelle tedesche, soprattutto nel settore manifatturiero. Tuttavia, l’Italia sconta un gap di produttività, -33%, nelle microattività sotto i 10 addetti, che sono il 95% delle imprese italiane. Ciò significa che scontiamo una struttura dimensionale economica del nostro tessuto economico troppo piccola, sottodimensionata, in quanto risulta essere composta da molte micro-imprese, cioè sotto i 10 addetti, soprattutto nel settore servizi e terziario, che investono ovviamente poco in innovazione, formazione, ricerche. Non riescono a raggiungere livelli dimensionali e di valore aggiunto sufficienti. Questa è la fotografia dell’economia italiana che è fatta di piccole medie e soprattutto micro imprese.
Malvezzi Quotidiani, l’Economia Umanistica spiegata bene | Con Valerio Malvezzi










