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Meglio la Juventus, ma il pareggio ci può stare. La squadra di Spalletti si ferma a Firenze contro l’attuale ultima della classe, la Viola da par suo gioca una bella partita e non esce mai dal gioco. Al gol da fuori area di Kostic risponde il gol da fuori area di Mandragora. Anche stavolta c’è un episodio Var che farà discutere, protagonisti Vlahovic e Pablo Marì: l’attaccante juventino all’angolo tra linea di fondo e line d’area di rigore si inventa un tacco, il pallone passa sotto alle gambre del difensore; i due si trattengono, l’attaccante prende vantaggio sul difensore che cade e trascina con se Vlahovic. Doveri fischia subito rigore, Guida al Var lo richiama, l’arbitro revoca e annuncia il fallo in attacco. Posto che il rigore poteva starci, visto che Vlahovic aveva preso vantaggio su Pablo Marì, posto che il rigore poteva forse non starci, perché anche l’attaccante della Juve trattiene e poi cade in maniera plateale, non si capisce perché richiamare l’arbitro al Var.

Se l’errore non è evidente, visto che il rigore può starci, perché richiamare l’arbitro? Perché poi Doveri motiva il tutto con il fallo di Vlahovic, che sicuramente non c’è? Mistero.

Nel corso del primo tempo Vlahovic avrebbe anche l’occasione di rifarsi, su lancio riesce con il corpo a scavalcare ancora Pablo Marì e si ritrova a correre solo verso la porta: decide di scartare il portiere, ma è lento nella decisione e nell’esecuzione, a De Gea saltato torna Pongracic che gli sposta il pallone e lo costringe a calciare sull’esterno della porta vuota. Alla fine tolti i due grandi colpi da fuori che decidono la partita, ci sono anche due grandi parate, sempre una per parte. Pareggio giusto, Fiorentina viva, Juventus senza qualità davanti, ma con tanta voglia.