È ufficiale: l’Italia dovrà affrontare l’Irlanda del Nord nelle semifinali dei playoff per la qualificazione al Mondiale 2026, che si terrà in USA, Canada e Messico. La sfida si disputerà il 26 marzo in casa, con il ritorno il 31 marzo, in trasferta contro una tra Galles o Bosnia, che avranno il vantaggio del fattore campo. Gli azzurri non hanno più margini di errore: una possibile esclusione dal prossimo Mondiale sarebbe la terza consecutiva, una vera e propria “catastrofe” per una Nazionale che ha scritto la storia del calcio mondiale.

Il quadro è chiaro, ma non privo di difficoltà. Eppure, l’ombra di un fallimento – la terza esclusione consecutiva da un Mondiale – è troppo pesante per essere ignorata. In questo contesto, si fanno sempre più forti le voci su chi potrebbe rappresentare la “salvezza” della Nazionale. Ma, come ha sottolineato Luigi Ferrajolo in diretta su Radio Radio Lo Sport, non è sempre così semplice o scontato: soprattutto se poi uno dei nomi proposti è quello di Niccolò Zaniolo.

Ferrajolo senza mezzi termini: “Zaniolo in Nazionale? Ma per favore!”

Prima l’idea/proposta di Franco Ordine, poi la reazione del “Presidente”, che ha avuto parole nette criticando l’idea di un “salvatore” della situazione. L’opinione del giornalista non lascia spazio a interpretazioni: Zaniolo, pur mostrando segni di miglioramento, non è la soluzione ai problemi della Nazionale.

“Ma dai! Calmi! Ma che andasse al mare Zaniolo dai! Per carità! Ha indovinato tre, quattro partite, lo portiamo in Nazionale!? Cosa pensate, che ci qualifichiamo con Zaniolo, dai!”. Non si può pensare che un solo giocatore, per quanto talentuoso, risolva da solo le difficoltà di un’intera squadra. Soprattutto se poi, quel giocatore, è uno dai trascorsi negativi come quelli dell’ex Roma.

Il Gioco di Squadra e le Priorità per la Nazionale

Il “Pres” ha insistito sull’importanza di un gioco collettivo “Non abbiamo assolutamente fuoriclasse. La forza non può essere l’individuo, deve essere il gioco di squadra.” Secondo Ferrajolo, l’Italia ha bisogno di ritrovare una coesione che le permetta di affrontare le sfide con una mentalità da squadra unita, piuttosto che affidarsi a uno o due giocatori che, per quanto talentuosi, non possono garantire la qualificazione da soli.

C’è poi il tema del contesto complicato in cui si inserisce il lavoro del commissario tecnico Gattuso: “Gli stage sono fondamentali. I calciatori devono stare insieme, capire che tipo di calcio giocare. È inutile nascondercelo, è molto difficile perché non ci sono gli spazi e non c’è neppure la volontà dei club di dare i giocatori”.

Un altro punto importante sollevato da Ferrajolo riguarda il ruolo di alcuni giocatori chiave. Se Tonali e Barella non sono al meglio della forma, la Nazionale rischia di rimanere senza quella capacità di costruzione del gioco che è fondamentale. “Tonali e Barella devono stare bene perché sennò proprio non c’è trasmissione di gioco nella squadra”