Giornalista si scusa con Djokovic per gli attacchi sul vaccino ▷ “Ho capito: cacciarti fu una scelta politica”

Piers Morgan si è scusato con Novak Djokovic per il “linguaggio inappropriato” usato contro di lui in epoca Covid.

Il noto giornalista inglese Piers Morgan, autore di molte interviste a personaggi del calibro di Cristiano Ronaldo, ha ospitato di recente nel suo podcast Novak Djokovic, campione del tennis mondiale ma in passato molto criticato per alcune sue scelte. Siamo a fine 2021/inizio 2022. In Australia si stanno per tenere gli Australian Open, uno dei più importanti tornei del tennis. L’epoca è quella del Covid, degli obblighi vaccinali, dei divieti e della caccia al divergente. Uno di questi era proprio il tennista serbo, che aveva scelto di non fare il vaccino contro il Covid. “Non sono un esperto, voglio solo poter scegliere cosa entra nel mio corpo“, diceva al tempo Djokovic. Si era dichiarato contrario alla vaccinazione obbligatoria: né No Vax (come lo hanno etichettato), né Sì Vax, ma “pro alla libertà di scelta”. “In questo momento – diceva nel febbraio del 2022 – non sento di averne bisogno per proteggere il mio corpo e non mi sento una minaccia per gli altri. Che tu sia vaccinato o meno, puoi comunque trasmettere il virus”. Anche lui l’aveva capito subito, mentre in direzione contraria andavano i principali organi di informazione e i “verificatori di fatti”.

Cos’era successo

Tornando agli Australian Open: nel Paese vige l’obbligo vaccinale, ma Djokovic, guarito da poco dal Covid, presenta un’esenzione medica. Il tennista ottiene inizialmente il visto, ma viene poi revocato: per il governo australiano l’aver avuto il Covid non equivale a “motivo medico valido” per evitare il vaccino. Novak Djokovic fa ricorso. Inizialmente viene accettato: il giudice ritiene che i funzionari di frontiera non hanno rispettato le procedure. Intanto il caso esplode in tutte le prime pagine del mondo. Poi il ministro dell’Immigrazione, Alex Hawke, revoca per una seconda volta il visto. La spiegazione del governo è che “la presenza di Djokovic può portare ad aumentare il sentimento anti-vaccini nella comunità australiana”. La vicenda si chiude a gennaio 2022 con la Corte federale che conferma la revoca: Djokovic viene espulso dal Paese, e non può partecipare al torneo tennistico. Inoltre, non può entrare in Australia per 3 anni. Un divieto tolto nel 2023, quando Djokovic tornerà a giocare gli Australian Open, vincendo la competizione.

Le scuse di Piers Morgan

Nell’era della pandemia il sentimento che prevaleva, in realtà, era quello di feroce condanna verso chi sceglieva di non fare il vaccino. Piers Morgan, giornalista e conduttore famoso in tutto il mondo, aveva anche lui criticato ai tempi Novak Djokovic per il rifiuto di vaccinarsi. Oggi, dopo 3 anni, torna a chiedergli scusa ospitandolo nel suo podcast.

All’epoca ero piuttosto critico nei confronti di molte persone”, dice Morgan a Djokovic. “Da allora ho chiesto scusa ad alcune di loro per essere stato troppo severo, perché una volta chiarito che il vaccino non influiva sulla possibilità di trasmettere il virus, a quel punto, per me, la scelta diventava una questione personale, se il potenziale pericolo fosse irrilevante rispetto al fatto di vaccinarsi o meno. Quando sono emerse ulteriori informazioni sulla tua situazione, il fatto che avessi avuto il Covid diverse settimane prima di andare in Australia, il fatto che in realtà non avessi fatto nulla di sbagliato nel compilare il modulo, il fatto che alla fine sia diventata una decisione politica quella di espellerti sulla base della probabile rabbia dell’opinione pubblica se non avessero preso provvedimenti. Quando ripenso a tutto questo e ci rifletto, vorrei scusarmi per il linguaggio intemperante che ho usato nei tuoi confronti”.

La replica di Djokovic

“Lo apprezzo molto, grazie mille”, replica il serbo. “Sono stati tempi difficili e, come sapete, c’è stato uno stato di emergenza a livello globale. Lo capisco. Sapete, ci siamo passati tutti. Abbiamo attraversato un periodo infernale a livello globale, tutti noi su questo pianeta. E l’unica cosa che vorrei aggiungere, senza approfondire troppo la situazione relativa al COVID e alle vaccinazioni, è che non sono mai stato un sostenitore né dell’anti-vaccinazione né della pro-vaccinazione. Sono sempre stato a favore della libertà di scelta. E questo è stato frainteso. Sai, sono stato etichettato come appartenente a una fazione o all’altra e così via. O bianco o nero. E io ho detto che non deve essere per forza così, come atleta, come persona che si prende cura dell’integrità del proprio corpo e che ovviamente fa le sue ricerche e capisce che non sono una minaccia per nessuno e che non ho bisogno di farlo io stesso”.