Il senatore Claudio Borghi ha parlato di Consiglio UE, difesa comune, Ucraina e deficit di bilancio.
Il Governo Meloni è diventato da pochi giorni il terzo esecutivo più longevo della storia della Repubblica. E l’Italia si presenta al Consiglio UE del 23 e 24 ottobre “forte di una stabilità politica rara“. Così dice in Senato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione delle comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo. E non ha tutti i torti. Anche sui “conti”, il governo italiano ha ricevuto complimenti piuttosto anomali: quelli dell’Europa. E’ stata la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, a promuovere l’Italia a inizio settembre. “Sta compiendo sforzi significativi in termini di bilancio e trovandosi prossimamente al 3% di deficit probabilmente uscirà dal ‘regolamento di co-proprietà‘”, ha detto facendo riferimento alla procedura di infrazione che l’UE ha avviato nel 2024 per l’inadempimento dei vincoli del Patto di stabilità.
La premier ricorda in aula anche “il riconoscimento del Fondo monetario internazionale e l’ultima valutazione sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Dbrs” che “riportano finalmente l’Italia dove merita di stare, cioè in serie A, e dimostrano la correttezza della strategia di sviluppo e delle politiche di bilancio messe in campo da questo governo, confermate anche con la Legge di bilancio varata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri“.
Ciò che chiede Ursula
Le richieste dell’Unione Europea però non si fermano ai bilanci. Ursula von der Leyen è tornata in plenaria al Parlamento europeo per chiarire gli obiettivi dell’UE. “Dobbiamo mantenere la rotta nella transizione della nostra economia verso la neutralità climatica e la circolarità, in piena coerenza con il nostro programma di competitività e indipendenza“, annuncia von der Leyen, specificando che il 90% della riduzione delle emissioni entro il 2040 rimane, ma con qualche “flessibilità”.
“L‘Italia non potrà sostenere la proposta di revisione della legge sul clima europea a maggior ragione se non sarà sostanziata da un vero cambio di approccio“, ha detto Meloni in Senato. “Chiediamo un intervento coraggioso alla Commissione europea per correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal, che ora stanno mostrando tutti i loro limiti“. Pieno sostegno invece all’Ucraina, senza invio di soldati. Cautela sugli asset russi congelati.
L’intervento di Claudio Borghi
“Bisogna fare attenzione – dice il senatore Claudio Borghi durante la seduta – perché queste sono le cose che suonano bene, come il mondo senza confini, il mondo senza limiti. Ma ricordo che non è sostenibile in questo momento, con le regole attuali, un ingresso dell’Ucraina in Unione Europea. Però in compenso ha detto cose, signora Presidente, molto importanti e io le accolgo in pieno. Prima cosa, che la difesa è una sovranità delle singole nazioni. Questo è fondamentale ribadirlo. Perché c’è qualcuno in Unione Europea che, sapendolo benissimo, non vede l’ora di strapparla questa sovranità agli Stati. L’altra cosa che mi piace molto, che ho sentito, e che secondo me è una novità che non so se sia stata colta a pieno, è il desiderio di recuperare tutte le regole e riprenderle in mano e ridiscuterle una a una”.
Sul bilancio
“Ad arrivare al 3% di deficit – continua Borghi – si prendono dei gran complimenti, ma vi posso assicurare che la nostra economia in questo momento avrebbe consentito un investimento maggiore, perché siamo messi bene per la prima volta da secoli e quindi avrebbe consentito un investimento maggiore. Andiamo col freno a mano tirato perché le regole sono sbagliate. Noi abbiamo deciso di seguirle, ma se si decide di seguire le regole a questo punto devono essere vagliate una a una. Perché altrimenti seguire delle regole sbagliate non è mai sinonimo di intelligenza. Le regole sbagliate non possono essere ciecamente seguite, semplicemente perché a qualcuno fanno più comodo di noi”.
“E a tal proposito, quando sarà seduta di fianco, signor Presidente, al suo collega Macron o a Lecornu, non so chi mandano, direi cortesemente di ricordare che c’è un non detto. Mentre noi facciamo i nostri compiti, c’è uno Stato di fianco che è nostro concorrente, che, facendo il deficit doppio rispetto a quello che facciamo noi, aiuta quindi in modo sleale le sue imprese che fanno concorrenza alle nostre”.
Ascolta l’intervento integrale.










