UE: la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, durante un’audizione al Parlamento Europeo, ha presentato previsioni economiche cautamente ottimistiche, anche se dominate da freni come i dazi doganali e un euro troppo forte.

Secondo gli esperti della BCE, l’economia crescerà comunque, ma meno del previsto: si parla di un misero +1% fino al 2027. Tradotto: siamo al palo, siamo fermi. Le esportazioni deboli freneranno ancora la crescita nel 2025, anche se – dicono – l’impatto dovrebbe attenuarsi nel 2026.

Insomma, sembra di leggere “Il Sabato del Villaggio” di Leopardi: tutto rimandato a un domani indefinito, che poi non arriva mai.

Una crescita che resiste… nonostante tutto

Nel primo semestre del 2025, l’economia ha registrato una crescita dello 0,7% cumulativa, grazie alla resistenza della domanda interna.
Sì, nonostante tutto: nonostante l’inefficienza dell’UE, nonostante l’inadeguatezza della BCE, nonostante le loro politiche fallimentari.

La domanda interna, sebbene messa in ginocchio da anni di austerità, tiene ancora botta. Ma non durerà se continuano su questa strada.

UE, La “crescita” secondo Lagarde e Bruxelles? Guerra e fregature

Dicono che i rischi per la crescita siano più “bilanciati”, perché grazie al nuovo accordo commerciale USA-UE, i dazi fanno meno paura.
Allo stesso tempo, però, le tensioni internazionali potrebbero esplodere da un momento all’altro, frenando tutto: esportazioni, investimenti, consumi.

Ma attenzione: per loro, la crescita si stimola con più spese per la difesa (cioè per la guerra) e con le famigerate “riforme”. Ve lo ripeto sempre: cambiate la parola “riforme” con “fregature”.

Le chiamano riforme “per aumentare la produttività”, ma si traducono in: tagli alla spesa pubblica, distruzione dello Stato sociale, pensioni massacrate, salari fermi, burocrazia soffocante per le imprese.

Ma gli imprenditori non ci credono più

Io, per fortuna, faccio il consulente strategico per le PMI italiane. Anche oggi ne vedrò una, domani un’altra. Gli imprenditori mi cercano su valeriomalvezzi.it, e sto già fissando appuntamenti per fine gennaio.

E sapete cosa vedo ogni giorno? Gente che non ci crede più. Non crede a questo cumulo di sciocchezze che io stesso sono costretto a raccontarvi, solo perché è ciò che pubblicano i giornali.

Ma la mia chiave di lettura, come sapete, è molto diversa. E chi lavora, produce e crea valore in Italia, comincia a capirlo.