Negli ultimi anni Novak Djokovic sta soffrendo per stop fisici e muscolari non di poco conto. Ecco la teoria che spiega i motivi di tutto ciò.
Senza dubbio è uno dei tennisti migliori della storia, per le tante vittorie conquistate e per la longevità della sua carriera, oltre ad una tecnica di base incredibile. Novak Djokovic è una leggenda vivente del tennis internazionale, ancora oggi pronto a regalarsi nuove soddisfazioni.

Nella settimana che lo vedrà protagonista del Six Kings Slam, già qualificato direttamente alle semifinali del torneo di esibizione in Arabia Saudita, il fuoriclasse serbo si è tirato a lucido. Ultimamente, visti anche i 38 anni di età compiuti a maggio scorso, ha scelto di centellinare le sue energie, partecipando solo a poche competizioni del circuito. Il suo 2025 si dovrebbe chiudere con gli ATP 250 di Atene (organizzati dalla sua famiglia), saltando forse anche le Finals di Torino.
La lunga carriera di Djokovic è certamente merito di una condizione fisica sempre strepitosa, che gli ha permesso di presentarsi sempre al top nei tornei più importanti e di trionfare spesso in giro per il mondo. Peccato che negli ultimi due anni Nole sia spesso vittima di infortuni, di stop non di poco conto che lo hanno costretto a saltare diverse competizioni.
Il paradosso sugli infortuni di Djokovic: “Giocare meno non fa sempre bene”
Novak Djokovic fino al 2023 ha mantenuto una forma atletica invidiabile, avendo anche la fortuna di non aver mai subito infortuni troppo gravi ed a lungo termine. Meno brillante invece la sua condizione dal 2024 in poi. A spiegarne il motivo c’ha pensato Stephen Smith, esperto di benessere degli atleti e prevenzione degli infortuni.

Come riportato dal Corriere dello Sport, Smith si è soffermato sulla situazione di Djokovic scovando un paradosso: “Certamente tutti gli infortuni che Djokovic sta patendo sono legati all’età agonistica e dunque all’usura, ma nel suo caso potrebbe anche esserci un’altra spiegazione. Dal 2003 al 2023, Nole non ha mai riportato problemi fisici seri e questo ha favorito la sua straordinaria longevità professionistica, ma negli ultimi 18 mesi è stato costretto ad alternare tornei a stop più o meno lunghi. Questo, e la decisione di centellinare i tornei cui partecipare, hanno fatto il resto. Penso che a volte il periodo di riposo che si ha quando si sta curando un infortunio significhi che il carico di allenamento diminuisce e poi si torna in campo e ci si aspetta che si gareggi allo stesso livello, e questo può causare una serie di infortuni a cascata“.
In pratica l’esperto chiamato in causa ha analizzato come giocando meno si aumenti il rischio di infortuni e ricadute proprio per la poca preparazione fisica ed abitudine a certi ritmi. Vedremo se il consiglio porterà Djokovic nei prossimi mesi ad aumentare il numero di tornei a cui partecipare.










