Durante un intervento alla festa del Foglio, Guido Crosetto ha sollevato un allarme preoccupante per il futuro dell’Europa, risollevando la questione della sovranità. Il ministro della Difesa ha lanciato una provocazione, affermando che la minaccia più grande per ogni Paese europeo è la possibilità di competere nell’economia globale. Secondo lui, se gli Stati membri non rinunciano a una parte della loro sovranità in settori cruciali, rischiano di diventare irrilevanti.
Per il rappresentante di Fratelli d’Italia, la competizione economica si gioca su tecnologia, materie prime, capacità produttiva e innovazione. Il suo avvertimento è chiaro: “Quando la gente non ha da mangiare o lavoro, non è più controllabile”. Crosetto ha inoltre sottolineato un paradosso che definisce assurdo: oggi in Europa ci sono 27 gruppi di ingegneri che, in 27 paesi diversi, stanno studiando la stessa tecnologia, ma non condividono informazioni. Lo stesso accade nel settore difesa, dove ogni paese ha approcci distinti. Questo tipo di frammentazione, per il ministro, rende l’Unione Europea incapace di competere con giganti geopolitici come USA e Cina, che non hanno bisogno di lungaggini burocratiche per prendere decisioni. Crosetto è fermo nel dichiarare che se l’Europa non supera questa frammentazione, “non avrà peso nel mercato globale“.
La Sovranità e l’Europa: Una Questione di Identità
La riflessione sulla sovranità è al centro anche delle critiche mosse da Francesca Donato, ex eurodeputata della Lega (oltre che uno dei volti della Nuova Democrazia Cristiana), durante un intervento a Lavori in Corso. La Donato ha reagito duramente alle dichiarazioni di Crosetto, esprimendo un forte dissenso su uno degli argomenti principali: la cessione di sovranità.
“Mi chiedo se gli elettori di Fratelli d’Italia si sentano soddisfatti e rappresentati da un ministro che, pur provenendo da un partito che ha sempre sostenuto la sovranità nazionale, esorta ora a cedere sovranità all’Unione Europea”. Secondo la politica, questa posizione è contraria a quanto previsto dalla Costituzione italiana, che all’Art. 11 stabilisce che l’Italia può accettare limitazioni di sovranità solo in condizioni specifiche, ossia per garantire la pace e la giustizia tra le nazioni, e solo a condizione di reciprocità. L’ex eurodeputata accusa quindi il Ministro della Difesa di forzare la lettura della Costituzione, e di propugnare un’idea di cessione di sovranità che non trova fondamento legale.
La critica di Donato non si limita a questo punto: “Dire che cedere sovranità all’Unione Europea sia rispettoso dell’Art. 11 della Costituzione mi sembra una forzatura insostenibile e indifendibile.” La sua opinione è che il governo italiano, pur avendo dichiarato di non essere “ricattabile”, dovrebbe dimostrarlo con azioni concrete, piuttosto che fare concessioni a un’Europa che non ha legittimità democratica.
Un’Europa Senza Legittimità: Sovranità o Subordinazione?
L’ex eurodeputata ha anche posto l’accento su un altro punto fondamentale riguardo alla sovranità europea. Secondo lei, parlare di “sovranismo europeo” è una contraddizione in termini, perché l’Unione Europea non è uno Stato, non ha una Costituzione e non è dotata di rappresentanza democratica. “Il governo europeo della von der Leyen non è stato eletto da nessuno, è stato scelto da un Parlamento, ma i cittadini europei non hanno alcuna voce in capitolo”, ha sottolineato, spiegando che la mancanza di una legittimazione democratica rende irrealizzabile l’idea di una vera sovranità a livello europeo.
In questo contesto, Donato ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di trasparenza e la frammentazione nelle politiche europee. Secondo lei, l’Europa si sta dirigendo verso una forma di subordinazione che non rispetta gli interessi dei popoli europei, ma è invece finalizzata a favorire le lobby e gli interessi finanziari.
Un Dilemma Cruciale per l’Europa
La discussione sulla sovranità nazionale e sovranità europea evidenzia un grave paradosso: da un lato c’è la necessità di collaborare per competere a livello globale, dall’altro si trova la difesa degli interessi nazionali e la protezione della democrazia. Crosetto, con la sua proposta di cedere sovranità, sembra orientato verso una visione pragmatica della competitività globale. Tuttavia, la critica di Donato mette in evidenza che la cessione di sovranità all’Europa potrebbe significare un ulteriore passo verso l’irrigidimento della democrazia e l’accentramento del potere nelle mani di istituzioni che non rispondono ai cittadini.
L’Europa, quindi, è di fronte a una scelta difficile: proseguire sulla via di una maggiore integrazione politica e economica, o mantenere e rafforzare l’indipendenza dei singoli Stati, cercando di superare le sfide globali senza compromettere la propria sovranità.










