In Europarlamento Kaja Kallas parla di “pace giusta” in Ucraina e promette battaglia alla Russia. La risposta di Roberto Vannacci in plenaria.
E’ forse la prima volta che l’Unione Europea, parlando di Russia e Ucraina, menziona il “tavolo delle trattative”.
Lo fa però dopo aver detto, ancora una volta, che “la Russia non può vincere”. Ne è convinta Kaja Kallas in plenaria a Strasburgo, in Parlamento europeo. L’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri ribadisce che “la sicurezza dell’Ucraina è sicurezza europea, e finché la Russia porterà avanti la sua guerra illegale, noi dobbiamo continuare a combattere“. Toni in controtendenza rispetto ai recenti summit con gli USA di Donald Trump, dove il focus sembrava essersi ormai spostato sulle trattative dirette tra Zelensky e Putin.
D’altronde, la storia della Kallas con la Russia è personalmente complicata. Solo pochi giorni fa, l’alto rappresentante UE diceva che il fatto storico secondo cui Russia e Cina abbiano contribuito a sconfiggere il nazismo in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, è una “narrazione” a cui credono “le persone” che “non leggono molto e non ricordano la storia”.
L’intervento in Europarlamento di Roberto Vannacci
La “pace giusta” è l’obiettivo che torna centrale in plenaria a Strasburgo, dopo una lunga pausa estiva. Ma il concetto di pace giusta “non è mai esistito nella storia dell’umanità“, risponde Roberto Vannacci nel corso del suo intervento. “Quest’Unione Europea ha fallito. Ha fallito sui dazi così brillantemente negoziati da Frau von der Leyen; sull’immigrazione, riempiendo l’Europa dei disperati della terra; sull’energia che prima compravamo economicamente dai russi, e oggi spendiamo 700 miliardi di euro per comprarla da Washington. Ha fallito sulle armi che oggi compriamo dagli Stati Uniti per darle e regalarle agli ucraini; sulla guerra, pensando di poterla vincere con sanzioni economiche, con roboanti dichiarazioni e con tanta propaganda“.
“Oggi continua a fallire sulla pace – continua l’europarlamentare della Lega – rinunciando alla pace possibile e giusta, quella che si può ottenere subito, e ubriacando i popoli europei con il concetto di pace giusta, che non è mai esistito nella storia dell’umanità. E fallisce anche sulle garanzie di sicurezza, perché non esiste garanzia senza il rischio di dover andare a combattere, se necessario. E ve lo dico da patriota e sovranista convinto: non una goccia di sangue italiano verrà versato per questa guerra che non difende la nostra patria e non difende i nostri interessi nazionali”.










