Donald Trump ha acceso i riflettori sulla necessità di trasparenza nei confronti dei vaccini anti‑Covid, chiedendo alle aziende farmaceutiche di “giustificare il loro successo” e di rendere pubblici i dati al CDC e al pubblico. La risposta di Pfizer è arrivata immediata, sottolineando la propria apertura e la presenza di oltre 600 studi peer‑review. L’avvocato Renate Holzeisen, nel frattempo, ai microfoni di Un Giorno Speciale entra nel merito della questione con analisi nette e punti di vista precisi, portando in evidenza temi di sicurezza e responsabilità.
Trump e l’appello alla trasparenza
Donald Trump, attraverso un post su X, ha lanciato un monito efficace: “Le aziende farmaceutiche devono giustificare il loro successo… mi sono state mostrate informazioni straordinarie da Pfizer e altri, ma sembra che non mostrino mai questi risultati al pubblico”. Una richiesta fortemente simbolica, che accelera il dibattito su accessibilità e divulgazione dei dati clinici. Soprattutto quelli legati alle campagne vaccinali.
La risposta di Pfizer: numeri e pubblicazioni
Pfizer non ha tardato a rispondere. Il CEO Albert Bourla ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’appello alla trasparenza del Presidente Trump… i dati sul vaccino Pfizer contro il Covid‑19 sono apparsi in oltre 600 pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria”
Il commento di Renate Holzeisen: tra pressione politica e “verità irreversibile”
Renate Holzeisen sottolinea come negli Stati Uniti la pressione politica per accertare la verità sia in continuo aumento:
“Negli USA la pressione politica a che la verità venga accertata è altissima. I consensi che Robert Kennedy ha come Ministro della Salute sono fortissimi, e questo lo sa bene anche Trump”, ha dichiarato.
L’ex presidente, dice Holzeisen, si sta riallineando alle richieste di trasparenza: “È uscito su X chiedendo alle case farmaceutiche di rendere pubblici i dati, e ha anche lasciato intendere – con una certa ironia – che l’operazione Warp Speed, che lui stesso aveva celebrato come un successo, oggi meriti un ripensamento”.
Per l’avvocata, il messaggio è chiaro: “Trump è perfettamente consapevole che la verità sulla cosiddetta campagna vaccinale con sostanze sperimentali non può più essere fermata”.
“Studio israeliano: +50% di aborti spontanei nel primo trimestre”
La denuncia di Holzeisen si fa ancora più concreta quando cita uno studio condotto tra Israele e Stati Uniti:
“Uno dei massimi esperti nominati alla guida del gruppo di revisione dell’FDA ha pubblicato, insieme a professori dell’Università di Gerusalemme e di Tel Aviv, uno studio su circa 250 gravidanze. I dati mostrano un aumento del 50% degli aborti spontanei tra le donne vaccinate nel primo trimestre”, ha affermato.
Secondo Holzeisen, questo è solo uno dei tanti elementi che emergeranno dalla nuova commissione dell’FDA, incaricata di riesaminare l’intera campagna vaccinale. “La composizione del gruppo – con scienziati riconosciuti a livello internazionale – lascia intendere che gli esiti saranno inequivocabili”, ha concluso.










