Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi ha commentato in diretta un video diventato virale in rete: un giovane chiede la mano alla sua fidanzata proprio mentre, alle loro spalle, un vulcano entra in eruzione. La scena, surreale quanto spettacolare, sembra uscita da un film.
“È un segno straordinario, irripetibile”, ha commentato Tozzi. “Una manifestazione della forza della Terra che si intreccia con le nostre emozioni più profonde. Come una cometa che attraversa il cielo durante un momento speciale: eventi rari, che rimangono impressi nella memoria”.
Ma è davvero possibile orchestrare una proposta di matrimonio durante un’eruzione? “Si può prevedere che un vulcano sia vicino a un’eruzione anche con 72 ore di anticipo – spiega Tozzi – ma non l’ora esatta. Nemmeno per vulcani come Stromboli o l’Etna che sono attivi e monitorati costantemente. Forse il ragazzo era un vulcanologo, magari sapeva che c’era un’attività in corso ma pianificare un gesto del genere al minuto giusto resta praticamente impossibile”.
Tambora, il vulcano che oscurò l’estate
L’episodio ha fornito l’occasione per affrontare un tema più ampio e scientificamente rilevante: il rischio di nuove grandi eruzioni vulcaniche. Al centro dell’attenzione: il Tambora. Un vulcano indonesiano noto per la sua storica eruzione del 1815, tra le più devastanti degli ultimi millenni.
“Il Tambora emise così tanta cenere da alterare il clima globale. L’anno successivo, il 1816, fu ricordato come l’anno senza estate. Negli Stati Uniti, il presidente Jefferson, appassionato di meteorologia, non registrò mai temperature estive nei suoi appunti. In Europa, la stagione calda non arrivò, i raccolti fallirono e iniziarono migrazioni di massa, in particolare dall’Irlanda verso l’America”.
Le conseguenze furono anche culturali, artistiche e politiche. Napoleone, secondo alcune teorie, perse la battaglia di Waterloo anche a causa del fango provocato dalle piogge anomale post-eruzione, che rallentarono l’arrivo della cavalleria.
Mary Shelley scrisse Frankenstein in una villa sul Lago di Ginevra, durante un’estate piovosa in cui, impossibilitati a uscire, lei e i suoi amici scrittori gareggiarono a chi inventasse la storia più gotica.
William Turner, celebre pittore britannico, vide mutare la sua tavolozza: i colori delle sue marine e dei tramonti si tinsero di arancio-rosso, effetto della luce filtrata dalla cenere ancora sospesa nell’atmosfera.
Il geologo conclude: “Il Tambora è l’esempio perfetto di come la geologia possa entrare prepotentemente nella storia umana. Ha cambiato il clima, la politica, la cultura. È la dimostrazione che la Terra non è un semplice sfondo delle nostre vite: è protagonista”.










