Nel giorno della sua presentazione ufficiale con la maglia della Fiorentina, Edin Dzeko è tornato a parlare, direttamente e indirettamente, del suo passato all’Inter. Il centravanti bosniaco ha mostrato grande entusiasmo per la nuova avventura a Firenze, ma le sue parole hanno riportato d’attualità anche alcune dichiarazioni fatte lo scorso anno, quando era ancora al Fenerbahçe.
Già nel settembre 2024, Dzeko aveva lasciato trasparire un certo disappunto per l’epilogo della sua storia con i nerazzurri. “Io sarei rimasto molto volentieri, all’Inter stavo veramente benissimo”, aveva raccontato a Prime Video. Una scelta, quella del club nerazzurro, che secondo lui era legata alla volontà di fare spazio a Lukaku: “Ero sicuro che l’Inter l’avesse fatta anche per dare più fiducia a Lukaku e non avere un giocatore importante come me che gli avrebbe potuto dare un po’ di fastidio… Per questo sono rimasto veramente sorpreso dal fatto che alla fine Romelu non sia andato all’Inter”. Ora, a distanza di quasi un anno, Dzeko conferma tutto.
Inter, Dzeko: “Non rinnego quello che ho detto”
Durante la conferenza stampa di presentazione con la Fiorentina, il Cigno di Sarajevo è stato incalzato sul tema. E la risposta è arrivata senza giri di parole: “Non era una polemica, io la penso così. Io non faccio polemiche inutili, a me non piace poi tornare indietro”. Nessuna ritrattazione, dunque. Anzi, Dzeko ha ribadito con orgoglio il proprio punto di vista: “All’Inter ho fatto due anni bellissimi e non vedo l’ora di tornare a giocare a San Siro perché è uno stadio bellissimo e lì sono rimasti contenti di me”.
Un passaggio che suona quasi come un messaggio ai tifosi e alla società nerazzurra: nessun rancore, ma anche nessun passo indietro sulle sue convinzioni.
L’avventura in viola: motivazioni alte e obiettivi chiari
Archiviato il passato, Dzeko guarda avanti con determinazione. Il suo approdo alla Fiorentina è frutto di una scelta convinta: “Quando il mio procuratore mi ha detto di questa possibilità ho detto ‘se possibile la facciamo subito’… Io volevo tornare in Italia, in un grande club”.
Il bosniaco è consapevole delle ambizioni del club gigliato, che negli ultimi anni ha sfiorato più volte la vittoria in campo europeo. “La Conference League è un obiettivo e proveremo ad andare avanti il più possibile. È una coppa europea importante, ci teniamo tanto”, ha dichiarato, sottolineando il valore del trofeo e la voglia di competere ad alti livelli.
Un leader per i giovani, dentro e fuori dal campo
Dzeko arriva a Firenze non solo con il compito di segnare, ma anche di trasmettere mentalità. La sua esperienza sarà un punto di riferimento per i più giovani, come lo stesso Kean: “Io sono venuto qui anche per aiutare i ragazzi a fare ancora meglio… Voglio renderli più forti e aiutarli in ogni modo che posso”.
Un concetto ribadito anche parlando della filosofia del nuovo tecnico Pioli, con il quale si sta instaurando subito un buon rapporto: “Ci stiamo conoscendo, piano piano il mister sta proponendo il gioco che vuole fare, cioè andare avanti, essere aggressivi e fare la partita”.
Sul piano personale, Dzeko non si pone limiti. “Non mi sono mai messo limiti, ma neanche dicevo quanti gol voglio fare. L’ambizione deve essere lì, ed è la base per ottenere grandi risultati”. Con una Fiorentina che sogna il salto di qualità, anche verso la Champions League, l’ex Inter si candida a essere l’uomo della svolta.
E sulla possibilità di un tridente con Kean e Gudmundsson? “I grandi giocatori possono e devono giocare insieme. Però la squadra viene prima di tutto”. Una risposta che racconta perfettamente chi è Edin Dzeko: campione sul campo, uomo squadra fuori.










