Undici anni dopo, Massimiliano Allegri è di nuovo l’allenatore del Milan. Dopo l’annuncio ufficiale del 30 maggio, il tecnico livornese ha diretto il primo allenamento della nuova stagione e, subito dopo, ha incontrato la stampa per la sua prima conferenza da tecnico rossonero “secondo atto”.

Un Allegri sorridente, lucido, motivato e, come da copione, anche pronto alla battuta: a rompere il ghiaccio, un siparietto con Franco Ordine che ha fatto partire la conferenza col piede giusto. Ma oltre all’ironia, sono emerse idee chiare, obiettivi ambiziosi e una forte volontà di riportare il Milan in Champions League già dalla prossima stagione.

Milan-Allegri, tra ambizione e pragmatismo: “Serve essere un blocco unico”

Le prime impressioni?

“Mi fa piacere essere qui. Iniziamo questa avventura e cerchiamo di toglierci delle soddisfazioni.”

Come ha vissuto il primo mese da allenatore del Milan?

“Abbiamo cominciato subito a lavorare con il direttore sportivo e tutta la società. Serve remare tutti nella stessa direzione con professionalità. Stamattina c’è stato il primo allenamento, comincia una fantastica avventura.”

Cosa è cambiato rispetto al passato? Lo scudetto è un obiettivo?

“Ho avuto la fortuna di lavorare qui quattro anni, poi sono stato alla Juventus per otto. Ora sono tornato per costruire un gruppo forte. Il Milan deve essere un blocco unico. Lo Scudetto? Prima poniamo le basi, poi si vedrà a marzo.”

Dove si pone l’asticella?

“L’obiettivo numero uno è riportare il Milan in Champions League. Bisogna arrivare a marzo nelle migliori condizioni possibili.”

Moduli, uomini e mercato: “Non serve una rivoluzione”

Il modulo sarà il 4-3-3?

“Intanto cerchiamo di metterne in campo dieci… Ma sì, giocheremo a tre a centrocampo. Maignan sarà il capitano, Leao è straordinario.”

Modric può arrivare?

“Aspettiamo che arrivi. Ci sono anche Ricci, Loftus-Cheek, Fofana, Musah. Abbiamo una base solida.”

Thiago Silva l’ha chiamata?

“Sì, pensavo facesse il dirigente e invece gioca ancora! (ride). Ci sentiamo spesso.”

Vlahovic è un nome concreto?

“È un bravissimo ragazzo, ma è della Juventus. Al mercato pensa Tare, io alleno i 25 giocatori che ho.”

Theo?

“Ha fatto una scelta, gli auguro il meglio.”

“Mi etichettano come uno che gioca male? Me ne faccio una risata”

Stanco delle critiche sullo stile di gioco?

“Fa parte del gioco. Io mi diverto e ci gioco sopra. Alla fine conta solo il risultato. Ma il Milan deve giocare bene tecnicamente, perché la gente viene allo stadio per vedere i gesti tecnici.”

Cosa manca a Leao per essere al top?

“Sta entrando nella maturità. Ha tutto per fare una grande stagione. Io devo metterlo nelle condizioni giuste.”

Il Milan può fare come il Napoli di Spalletti?

“Quando si lavora al Milan bisogna avere ambizione. Ma ora serve concretezza. Prima si costruisce, poi si sogna.”

Allegri, chiusura con stile: “Il Milan ha un fascino meraviglioso”

Perché ha detto sì al Milan?

“È il club a cui sono più affezionato. Quando è arrivata la telefonata di Tare, ci abbiamo messo un’ora per decidere.”

È una rivincita dopo la Juve?

“Assolutamente no. Alla Juve devo solo dire grazie. Ma questa è stata l’offerta più importante. Il Milan ha un fascino meraviglioso.”

Un messaggio ai tifosi?

“Dobbiamo riconquistare il loro rispetto. E possiamo farlo solo col lavoro quotidiano.”

Max Allegri è tornato. E lo ha fatto con il sorriso sulle labbra, una visione lucida del futuro e – soprattutto – una missione chiara: riportare il Milan dove merita, tra le grandi d’Europa. Siparietti a parte, l’aria a Milanello è già cambiata.