Il modello neoliberista americano s’impose in varie parti del mondo a forza di colpi di Stato: taluni sottilmente avvenuti in apparente regime parlamentare ma sotto il ricatto del regime finanziario, talaltri platealmente dimostrati, come quello dell’insediamento in Cile del Generale Pinochet, ex collaboratore del Presidente democraticamente eletto Salvador Allende. Uno dei principali fautori del sistema neoliberista, l’economista Milton Freedman, fu nominato consigliere economico del dittatore cileno, con l’applicazione delle ricette ormai conosciute: privatizzazione dello Stato e tagli alla spesa pubblica. Il dogma neoliberista attua dovunque nel mondo le stesse ricette, volte a rimuovere ogni ostacolo alla via del presunto libero mercato. Tali ricette sono sempre lo smantellamento dello Stato sociale, la deregolamentazione dei mercati, la liberalizzazione di merci e capitali, l’abolizione di ogni forma di protezionismo (prima di tutto quello delle frontiere).

Nella pillola di oggi c’è un concetto abbastanza semplice: il fatto che il neoliberismo viene presentato come la panacea di tutti i mali, quello che ci farebbe stare bene. Ma questo sistema economico, oggi prevalente almeno nel mondo occidentale (e certamente in Europa e in Italia), è un sistema dalla doppia faccia: è un sistema che serve a trasferire la ricchezza più che a crearla, e a trasferirla segnatamente da un mondo di poveri a un mondo di pochi ricchi. Questa situazione è possibile perché il neoliberismo è una forma di economia che si adatta a regimi parlamentari non realmente democratici, ma controllati a colpi di cosiddette ‘riforme’ da parte di lobby finanziarie che hanno l’interesse, per esempio, a indebolire il ruolo dello Stato.

La riduzione dei parlamentari è un esempio in Italia: se riduci il numero dei parlamentari, facendo leva sull’ignoranza della gente (cioè il presunto costo della politica che incideva lo 0,0007 per mille del bilancio dello Stato) e sui sentimenti più bassi, quali l’invidia e la cattiveria, ottieni che il popolo si faccia male da solo, cioè tolga l’unica forma di difesa che lo può tutelare, ossia i propri rappresentanti. I banchieri speculatori ridono, qualcuno magari meno.

Malvezzi Quotidiani – Pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi