Cosa sta diventando la scienza? La pandemia, con tutte le vicissitudini causate nell’arco di un periodo che sembra interminabile, ha provocato decisioni spesso schizofreniche e imposizioni a tratti ingiustificate e ingiustificabili.

Il Super Green Pass, in vigore di fatto dal 6 gennaio, è solo l’ultimo escamotage dei vertici governativi per spingere ulteriormente il piede sull’acceleratore dei vaccini. Prima, seconda, terza e, prima o poi, anche quarta dose. La catena sembra non porre limiti alla limitazione di libertà per una scelta assai rilevante e delicata come quella di accettare l’inoculazione del siero.

Ma quello che a me stupisce è la mancanza di umanità“. Su questo è inamovibile l’endocrinologo Giovanni Frajese, docente all’Università degli Studi del Foro Italico di Roma. Seppur il convegno “Pandemia – Invito al confronto”, organizzato all’Hotel Nazionale dall’associazione ContiamoCI abbia fatto conoscere una personalità del suo calibro al grande pubblico, Frajese non si scompone: “La scienza è un metodo“, ribadisce a ‘Un Giorno Speciale’. Una frecciata non troppo indiretta ad Anthony Fauci, immunologo fresco di laurea honoris causa conferitagli presso La Sapienza, che alcuni mesi fa per rispondere ai malumori dei repubblicani a stelle e strisce sosteneva seccamente “Chi critica me, critica la scienza“. Tutt’altro stile, ma occhio al pericolo scientismo che si cela dietro tali affermazioni.
Il commento ai nostri microfoni del Prof. Giovanni Frajese.

Chi sono i veri scienziati?

Personalmente io non mi sento uno scienziato. Penso che uno scienziato sia Montagnier, o qualcuno di quel livello lì. Mi riferisco ad una persona che ha dedicato la propria vita e la propria missione alla scienza. Io sono medico, professore universitario, padre e tante cose. Sicuramente nessuno di quelli che in questo momento prendono decisioni per il popolo italiano può essere considerato scienziato. Escludendo ovviamente personaggi come Garattini che appartiene ad un altro livello“.

Nella scienza non esistono dogmi incontrovertibili

La mancanza più grande che avverto è quella dell’umanità. La scienza non è fatta di dogmi. Abbiamo avuto Fauci che ha detto: ‘Chi critica me critica la scienza’. Qualsiasi ricercatore, di fronte a un’affermazione del genere, dovrebbe dire: ‘Scusi Dottor Fauci dovrebbe lasciare immediatamente il posto dove sta, perché evidentemente le ha dato alla testa“.

Questo è davvero il mondo in cui vogliamo vivere?

Questi personaggi dovrebbero farsi un esame di coscienza. C’è proprio un problema semantico. E’ impossibile che qualcuno rappresenti la scienza. La scienza è un metodo, un approccio, un sistema di verifica. La vera scienza parte dalla fisica.
Montagnier non ci pensa neanche a dire cose del genere, è troppo intelligente. La fisica ti dice: ‘Io ho un modello di interpretazione della realtà’. Fino a che questo modello è il più accurato possibile ad oggi tutti lo adoperiamo. Ma se domani arriva l’Einstein che mi dice che in realtà non abbiamo preso in considerazione un fattore che non conoscevamo, e mi cambia le regole, la fisica diventa quantistica senza problemi.
Non esiste che alcuni colleghi dicano: ‘Ci vaccineremo tutti ogni sei mesi’. Questa non è scienza. Ciò significa imporre il desiderata delle case farmaceutiche e, mi vien da dire a questo punto, del Governo stesso. Siamo dinanzi all’imposizione di un sistema che qualcuno avrà deciso evidentemente di utilizzare. Ma questo alla gente va veramente bene? Questo è il mondo in cui vogliamo vivere? Un mondo in cui la nostra libertà sarà condizionata dal Governo con un pass che diventa verde o rosso a seconda se ho fatto o no la vaccinazione semestrale?”.