Il Consiglio dei Ministri ha deciso: il Green Pass sarà esteso a tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, a partire dal prossimo 15 ottobre. Prima di tale estensione, gli unici costretti ad essere in possesso della tessera verde erano solamente i lavoratori del settore sanitario e di quello scolastico. Ai 3.5 milioni del personale sanitario e scolastico, dunque, si aggiungeranno altri 19.4 milioni di lavoratori.

Gli effetti di tale decisione del Governo si vedono già: sono aumentate in maniera significativa le richieste di prenotazione per il vaccino. Persone fino a questo momento indecise che ora, davanti alla prospettiva di perdere il posto di lavoro, si sono sentite in obbligo di sottoporsi alla vaccinazione. Un comportamento, quello del Consiglio dei Ministri, che lascia perplesso Marco Antonellis, esperto retroscenista politico. Le sue parole a “Un Giorno Speciale”.

Landini e Salvini

“Landini è fiacco, sta sbagliando strategia e non sta ottenendo nulla. Sbraita, sbraita come Salvini, ma ci sono praticamente dei parallelismi tra i due. Sbraitano ma non portano a casa nulla. Salvini a chiacchiere sta all’opposizione di Draghi ma quando si tratta di premere il pulsantino e dire di sì, la Lega lo fa sempre. Giorgetti invece sta acquisendo sempre più autorevolezza dentro e fuori da Lega”.

Smartworking

“C’è un problema dei ministri che giocano a fare i primi della classe ma nessuno si chiede se sia giusto o meno lo smartworking. Con lo smart decongestioni le città. Roma è un caos, se gli statali tornano in presenza peggiori. Non è detto che sia giusto far tutto in presenza, così come non è detto che devi far tornare tutti i ragazzi in presenza visto che tante classi già le hanno chiuse. È una materia che va regolamentata a favore del lavoratore. In smartworking spesso lavori più di quando sei in ufficio. Il lavoro in più che fai, chi te lo paga? C’è sempre questa presa di posizione per cui lavori più in ufficio ma non è così. Questa fretta di riportare la gente in ufficio va approfondita: andrebbero fatte ulteriori riflessioni. Non è detto che sia peggio lo smartworking. La situazione andrebbe vista nella sua complessità”.

Salvini

“Salvini non è certo nella forza di mettere giù Draghi. La Lega non è più compatta, ha il problema di Giorgia Meloni che è più in alto di lui. Tutte queste situazioni lo portano a questa linea politica. Non puoi dire “No Draghi” ma poi voti qualsiasi cosa lui ti propini. La gente alla fine non ti segue più. Se continua con questa strategia del pendolo alla fine ci rimetterà. Lui e Landini abbaiano ma non mordono. Anche Landini, bravissimo nei talk show, ma cosa hai portato a casa?”.

Green Pass

“Del Green Pass ne abbiamo parlato: che in Italia le cose funzionino poco e niente lo sanno gli italiani. In Europa ci sono Paesi che funzionano meglio, indipendentemente dal Green Pass. Bisogna stare attenti perché i conti si fanno alla fine e bisognerà vedere cosa succederà quando non ci sarà più il Covid. Ci saranno ambienti politici, economici e finanziari che vorranno tenere controllo sociale e limitazione dei diritti. Dobbiamo impedirlo. Non possiamo trasformare le democrazie occidentali in Cina o Russia. In Cina hanno la carta di credito sociale che se fai il bravo cittadino ti dà accesso a determinate cose. Questo del Green Pass è un meccanismo alla cinese. Mentre in Cina non ci fanno nemmeno caso, noi ci facciamo caso e dobbiamo stare attenti. Sarebbe abdicare ai principi democratici. Un conto è farlo in una situazione di emergenza, che entro certi limiti si può anche capire, però dopo deve tornare tutto come era prima e nessuno deve pensare di tornare a queste pratiche. Lì si vedrà chi è veramente democratico”.

Stato d’emergenza

“Avrei fatto a meno di prolungare lo stato d’emergenza, se stai aprendo il Paese vuol dire che l’emergenza sta passando. È una contraddizione. Il punto è quello che dicevamo prima: nei prossimi mesi si capirà moltissimo di cosa vogliono essere le democrazie occidentali. Questa cosa che i datori di lavoro diventino dei pubblici ufficiali, francamente non mi piace e non so quanto sia costituzionale. Il lavoro è un diritto costituzionale. Il Green Pass somiglia alla tessera punti del supermercato: siamo al limite. Sicuramente c’è chi vorrà mantenere queste pratiche anche in futuro”.

Green Pass nella polizia

“Licenziamenti nella polizia dopo il Green Pass? È un tema complicato che vale in tanti settori. Tanti avranno problemi: non puoi disfarti di una persona capace e in gamba, personale esperto, che non puoi sostituire in quattro e quattr’otto. Non sarà facile per il Governo gestire questa cosa”.

Referendum contro il Green Pass

“Sono scelte politiche. Se ne assumeranno la responsabilità. Sicuramente non Draghi, che non è un politico, ma i partiti che lo sostengono sì. Draghi ha molti soldi da spendere, farà politiche espansionistiche. Più che dal referendum, comunque, capiremo cosa i cittadini ne pensano da come andranno le prossime politiche”.

Vaccino

“Molti si sono vaccinati, non perché credessero nel vaccino, ma perché davanti al Covid è il male minore”.

Datore di lavoro

“Il datore di lavoro adesso ha enorme potere. Pensate cosa sarebbe successo negli anni ’70 con i sindacati di allora. Non si può condizionare la vita lavorativa di una persona al Green Pass. Non puoi giudicare una persona così, capisco l’emergenza Covid ma non puoi togliere lavoro ad una persona e sostituirlo solo per vita del Green Pass. Queste sono battaglie pesanti. Pensate se un Governo avesse fatto questa cosa negli anni ’70!”.