Ammettendo anche che quelle stabilite dal Governo Draghi alla fine di aprile possano essere considerate delle vere e proprie riaperture, qualcuno non ha perso tempo a indicarne rischi e pericoli. Sono sempre loro, i presunti esperti chiamati ogni giorno dai media a sviscerare tutti gli aspetti del virus. Tra essi, due dei professori più noti al pubblico radio-televisivo, sono Walter Ricciardi e Andrea Crisanti. Alla vigilia del ritorno alla zona gialla e in attesa di un ulteriore ritorno alla normalità i professori non hanno indugiato a prospettare il lato oscuro della fine delle chiusure.

“Con le aperture avremo 500-600 morti al giorno”: dichiarava Crisanti il 23 aprile 2021, subito ripreso dalle testate più in voga dello spazio mediatico. “Da metà maggio la curva risalirà”, ha affermato invece Ricciardi pochi giorni fa prospettando proprio per questo periodo uno scenario più cupo di quello che attualmente stiamo vivendo.

La costante di questi interventi infatti sembra essere quella del reale riscontro che le loro parole hanno poi nei fatti. Lo ha fatto notare in diretta anche Fabio Duranti affermando senza giri di parole che “questi menagrami hanno sparato cazz*** dallo scorso anno e cambiato idea ogni giorno”.

Questo l’intervento di Fabio Duranti con Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.

“Vediamo cosa dice Ricciardi, uno di questi terroristi dell’informazione. Qui si chiama terrorismo dell’informazione. Ricciardi: ‘Da metà maggio la curva risalirà’. Ricciardi ci ha detto che adesso sono caz** nostri.

Andiamo avanti. Ecco cosa ha detto Crisanti il 23 aprile, quasi un mese fa quando c’era Draghi che aveva fatto questa grande concessione delle riaperturine. Però Crisanti cosa ha fatto, se ne è uscito subito così: ‘Con le aperture avremo 500-600 morti al giorno’.

Allora cosa voglio dire? Voglio dire che questi menagrami hanno sparato cazz*** dallo scorso anno e cambiano idea ogni giorno.

Si deve capire da che parte stare. Io sto dalla parte di quelli che non è che ne prendono atto e si adeguano a un sistema che ti vuole punturato di una sostanza della quale non conosciamo nulla. Io sto dalla parte di quelli che non vogliono la sostanza nelle vene e che vogliono vivere nella natura. E che credono che la medicina debba curare non questi sistemi di terapia genica, ma debba curare con farmaci testati nella lunga scadenza.

Questo è la conquista della civiltà, non l’obbligatorietà. Nulla lo può diventare per nessun motivo al mondo”.