Tutti quelli che avevano pensato a – o sperato in – un Livepool allo sbando hanno capito dopo una ventina di minuti che gli uomini di Slot sono scesi a San Siro con l’intenzione di far valere il cristallino pedigree europeo e la qualità dei nomi, bastevoli anche senza Salah a creare problemi a qualsiasi avversario, o quasi.
Mettiamoci poi, in corso d’opera e abbastanza presto come minutaggio, le rinunce forzate a Calhanoglu e Acerbi e il coefficiente di difficoltà si alza di parecchio, come si è visto fino alla fine. O soprattutto alla fine, se preferite.
Sostanzialmente, con l’aggravante di un arbitraggio come quello di Felix Zwayer che ha innervosito gli uomini di Chivu per decisioni e atteggiamenti rivedibili, l’Inter aveva saputo tener botta, con aggiustamenti progressivi una volta metabolizzata l’emergenza, contro un avversario che aveva cominciato a sentire il profumo della fatica altrui, grazie soprattutto a un Barella “tuttocampista”, generosissimo quanto a chilometraggio e assistenza.
Alla fine, mentre nel frattempo avevamo già annotato un rigore (da tempi moderni) mancante all’Inter, il tedesco dall’occhio ceruleo ne concede uno al Liverpool per…svenimento, ossia quello di Wirtz, che perde i sensi in area appena Bastoni gli pizzica il tessuto della maglia rossa. Evitabile, come gestualità, ma certamente non dolosa.
Manca un rigorino all’Inter; con un rigoretto vince il Liverpool.










