Dalle bollette energetiche alla digitalizzazione forzata, il tema è sempre lo stesso: la perdita di sovranità del cittadino. Ai microfoni di Un Giorno Speciale, Fabio Duranti e Marcello Foa smontano il racconto dell’inevitabilità, mettendo al centro servizi pubblici, ricatto e potere dei monopoli. Un confronto che lega geopolitica, tecnologia e vita quotidiana sotto un’unica chiave di lettura: la società del ricatto.
Servizi essenziali e cittadini autosanzionati
Duranti parte da una constatazione netta: “Il cittadino deve poter lavorare e avere i servizi essenziali: energia, rete, internet. Se diventano obbligatori per la vita quotidiana, allora devono essere un diritto, non una questione commerciale”. Il problema, spiega, è che questi servizi sono affidati ai privati: “Noi finiamo per pagare tasse indirette, sotto forma di profitti per chi gestisce beni pubblici”. Il paradosso si completa con le sanzioni: “Dovevamo colpire altri e invece ci siamo autosanzionati, aumentando le bollette a noi stessi”.
Propaganda, sanzioni e ricatto geopolitico
Foa allarga lo sguardo al piano internazionale: “Ci dicevano che la Russia sarebbe crollata sotto il peso delle sanzioni. Invece chi ha sofferto di più siamo stati noi europei”. Da qui il concetto chiave: “Viviamo nell’era del ricatto”. Non solo Stati, ma anche grandi poteri economici: “Quando permetti la creazione di monopoli, diventi oggetto del loro ricatto: ti impongono prezzi e condizioni”. Una logica che, secondo Foa, domina ormai anche la politica internazionale ed è “totalmente contraria ai valori che dovrebbero essere condivisi”.
Il digitale come ricatto quotidiano
Il discorso scende poi nella vita di tutti i giorni. Foa usa l’esempio più semplice: “Se non accetti le condizioni del sistema operativo, il cellulare non si accende. È un ricatto”. Duranti rincara: “Ti fanno diventare indispensabile un dispositivo e poi pretendono che tu accetti cose che, in condizioni normali, non accetteresti mai, come la cessione dei dati personali”. Una firma che non è più tale: “Non è un contratto dal notaio. È un dato digitale che può essere manipolato”.
Identità digitale e rischio autoritario
Il punto più critico riguarda lo SPID e l’identità digitale. Foa avverte: “La sicurezza digitale assoluta non esiste. Qualcuno può entrare nei tuoi dati, nel cloud, nel computer”. E il rischio è sistemico: “Con un clic puoi perdere l’accesso al conto, ai documenti, alla tua identità”. Un modello che richiama il credito sociale: “Basterà un clic di uno Stato cattivo per toglierti i diritti”. Per questo, conclude Foa, “questa battaglia contro la coercizione digitale è decisiva: quando il ricatto diventa normale, abbiamo un problema enorme”.










